Tagli compensi al Mattino: collaboratori sottopagati

Redazione
Tagli compensi al Mattino: collaboratori sottopagati

Tagli compensi al Mattino: collaboratori sottopagati. Sempre più indispensabili per la vita dei giornali e allo stesso tempo sempre più bistrattati e sottopagati. Sono i “collaboratori” che affollano piccoli e grandi giornali, per lo più pagati a pezzo con compensi che da anni sono tagliati periodicamente fino a raggiungere cifre ridicole o addirittura la “gratuità”.

Un ruolo difficile, ma che, allo stesso tempo, è sempre più fondamentale per riempire quotidianamente le pagine dei giornali. Giornali che si ritrovano con redazioni ormai ridotte all’osso e al lumicino.

L’ultima beffa è arrivata dall’ennesimo taglio ai compensi dei collaboratori del Mattino per cui, denuncia la Fnsi, “gli articoli fino a 2.500 battute, quindi la maggior parte dei pezzi, passeranno dalla cifra, già bassissima, di 9 euro lordi a 7 euro”.

Solo pochi giorni fa era stata la volta del Corriere di Viterbo ad aver inviato lettere a tutti i suoi collaboratori per proporgli la nuova tariffa. Lavoro gratuito in cambio della sola firma. Che soddisfazione…

E prima ancora, questa estate, erano i giornalisti del Messaggero ad insorgere contro il taglio del tariffario dei collaboratori. Questi ultimi avevano provato anche a “ribellarsi” a questo stato di cose, mettendo in atto il primo “sciopero dei collaboratori” della storia all’interno di un grande giornale.

Lavorare per un tozzo di pane

Evidentemente senza ottenere granché. Il risultato, sottolineato anche dal sindacato, è quello di avere una schiera sempre più ridotta di giornalisti di Serie A ed una moltitudine di colleghi di serie B costretti a lavorare per “un tozzo di pane” o poco più.

Una situazione figlia della crisi ormai endemica del settore a cui gli editori cercano di far fronte tagliando i costi. Le sforbiciate, però, non dovrebbero mai andare al di sotto di un livello minimo che è quello segnato dalla “dignità dei lavoratori e della professione”.

Soglia che è fondamentale, e sotto la quale è solo schiavismo; soprattutto in un settore come quello giornalistico in cui si deve garantire una informazione corretta e il diritto stesso dei cittadini ad essere informati.

Per questo la Fnsi ed il sindacato unitario dei giornalisti campani (Sugc) chiedono con forza che “si stabilisca al tavolo con il governo un equo compenso che impedisca agli editori di calpestare diritti sanciti dalla nostra Costituzione”.

L’intervento di Ottavio Lucarelli

Sulla vicenda del Mattino è intervenuto anche l’Ordine dei giornalisti della Campania che si è schierato al fianco dei collaboratori delle cronache locali. Allineandosi alla posizione del sindacato, il presidente Ottavio Lucarelli ha definito la nuova riduzione dei compensi “un atto discriminatorio che va a colpire ancora una volta le fasce più deboli del quotidiano”.

“Si tratta – aggiunge Lucarelli – del quarto taglio in pochi anni. Non è giusto scaricare sui collaboratori la crisi di un giornale. Ci chiediamo se lo stesso taglio sia stato operato anche nei confronti del direttore. Se bisogna fare sacrifici è giusto che si cominci dai piani alti. Su questa vicenda l’Ordine della Campania terrà i riflettori accesi”.