Travolto e ucciso su uno scooter, caccia al pirata della strada
Travolto e ucciso su uno scooter, caccia al pirata della strada. Un incidente mortale è avvenuto all’alba di oggi – sabato 28 agosto – all’incrocio tra via Ostiense e il Ponte Settimia Spizzichino, all’altezza della Garbatella, a Roma.
Erano circa le 5.30 quando un ragazzo che viaggiava da solo a bordo del suo scooter è stato travolto da un’automobile. Il conducente della vettura coinvolta non si è però fermato a prestare soccorso.
Si è dato immediatamente ad una precipitosa fuga senza lasciare traccia. Riuscendosi, così, ad allontanare dal luogo del mortale sinistro, senza essere al momento identificato.
A chiedere l’intervento dei soccorsi alcuni passanti
A chiedere l’aiuto del personale sanitario del 118 giunto a bordo di un’ambulanza, è un gruppo di ragazzi che passava in quel momento casualmente di là e che ha notato il corpo del ragazzo riverso sulla strada e lo scooter.
Purtroppo però gli sforzi di medici e infermieri sono stati inutili. Il ragazzo è, però, deceduto poco dopo essere stato soccorso. Troppo gravi si sono rivelate le ferite riportate nell’impatto, violentissimo, con l’asfalto, dopo essere stato sbalzato via dal mezzo.
Le indagini per rintracciare il pirata della strada
Al momento non sono note le generalità del giovane che ha perso la vita nell’incidente. Sul posto anche i carabinieri della Stazione Garbatella e gli agenti dell’VIII Gruppo della Polizia Locale, che stanno dando la caccia al pirata della strada.
Inoltre, stanno tentando di ricostruire la dinamica dell’incidente mortale. Al momento non risultano esserci testimoni oculari del sinistro, per questo saranno acquisite le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona.
L’automobilista che è scappato, oltre all’accusa di omissione di soccorso, rischia ora di essere incriminato anche per omicidio stradale, tenuto conto del mortale epilogo del sinistro.
Quattordici bambini disabili orfani di Kabul sono salvi
Quattordici bambini disabili sono portati in salvo da Kabul e sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino. Si tratta di orfani, insieme a loro sei religiosi, per un totale di venti persone, che fanno parte della missione cattolica intercongregazionale ‘Pro Bambini Kabul’.
Sono cinque suore, quattro di Madre Teresa, una, suor Shahnaz Bhatti, della congregazione di Santa Giovanna Antida, il responsabile barnabita della missione in cui operavano in Afghanistan, padre Giovanni Scalese, unico prete cattolico presente nel Paese, e i giovani di età compresa tra i sei e vent’anni.
Una notizia di speranza quella del loro arrivo sani e salvi in Italia, che si aggiunge alle storie delle altre persone già nel nostro Paese ma che, allo stesso tempo, fa continuare a pensare a chi ancora si trova in pericolo in Afghanistan.
Le prossime ore saranno infatti cruciali per portare in salvo con gli aerei quante più persone possibili, grazie ai corridoi umanitari. Sono infatti 3.959 gli afghani arrivati in Italia negli ultimi 11 giorni e circa 400 quelli all’interno dell’aeroporto di Kabul in attesa di partire.