Trema la Valle Caudina: falsi diplomi, perquisizioni domiciliari e indagati
Trema la Valle Caudina: falsi diplomi, perquisizioni domiciliari e indagati. Falsi diplomi per vincere concorsi in ambito scolastico: 554 indagati in tutta Italia. L’inchiesta è partita due anni fa dalla Procura di Vallo della Lucania. Tra gli indagati anche cittadini del baianese e della Valle Caudina
554 gli indagati
Della chiusura dell’inchiesta vi abbiamo già dato notizia questa mattina. Ora, però, emerge che nei 554 indagati figurano anche persone che vivono nei comuni irpini della Valle Caudina ed a tal proposito ci sono state anche perquisizioni domiciliari
Sono ben 554 gli indagati nell’ambito di un’indagine della procura di Vallo della Lucania su un presunto ‘diplomificio’ con base del Cilento, tra gli indagati ci sono anche 28 irpini.
L’inchiesta, affidata alle compagnie dei carabinieri di Vallo della Lucania e di Agropoli e della sezione di polizia giudiziaria, si è chiusa con 554 indagati a vario titolo per corruzione ,un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato.
L’indagine è nata in seguito alla segnalazione di un Ufficio scolastico regionale dopo che alcuni docenti, per l’assunzione in ruolo nel 2018, avevano presentato titoli di studio non solo molto datati ma anche mai presentati in procedure concorsuali precedenti.
Secondo gli inquirenti, i prezzi di ciascuno dei vari titoli di studio non regolari ma rilasciati ariavano dai 1.000 e ai 2.500 euro.
Perquisizioni in Valle Caudina
L’inchiesta partita due anni fa ha portato anche ad una serie di perquisizioni in Irpinia e più precisamente ad Avellino, nel mandamento baianese, in Valle Caudina, nella baronia e nel vallo di Lauro verifiche utili ad acquisire prove ovvero materiale utile alle indagini e che evidentemente, alla luce dei provvedimenti, sono state trovate.
L’inchiesta è stata chiusa e gli indagati, ai quali vengono contestati oltre 700 capi d’imputazione dovranno produrre memorie difensive o decidere di essere ascoltati dalla procura