Treno lo investe: muore consigliere comunale
Treno lo investe: muore consigliere comunale. Marco Cugnoni, consigliere comunale di Varzo, in Piemonte, è morto questa mattina dopo essere stato investito da un treno.
L’uomo potrebbe essere caduto a causa di un malore, anche se non è al momento possibile escludere nessun’altra ipotesi. Proprietario di alcuni terreni situati lungo la ferrovia, su entrambi i lati dei binari, Cugnoni con ogni probabilità stava raggiungendo una vigna quando è stato travolto dal treno.
L’Eurocity 37 Ginevra – Venezia più o meno all’altezza del campo sportivo. Ad ora la dinamica dell’incidente non è stata ancora chiarita dagli inquirenti. Cugnoni era attualmente consigliere comunale a Varzo con deleghe alla viabilità agroforestale, uso del territorio montano, protezione civile.
Non era al suo primo mandato ma ne aveva già fatti altri ed era quindi molto noto e stimato nel borgo piemontese; era stato inoltre presidente degli Aib e responsabile della protezione civile.
Dipendente della Snam in pensione, aveva una settantina d’anni. Dopo l’incidente, verificatosi dopo le 10.30, la linea ferroviaria del Sempione è rimasta a lungo chiusa al transito. Sono intervenuti Polfer, Carabinieri, 118 e Vigili del Fuoco.
Eitan: zio, torni in Italia dove si deciderà su adozione
“I giudici israeliani devono toglierlo dalle mani dei suoi rapitori e riconsegnarlo alla sua tutrice Aya”. E’ ciò su cui confida Or Nirko, zio paterno di Eitan e marito di Aya Biran, tutrice legale del bimbo di 6 anni, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone e portato a Tel Aviv dal nonno materno accusato di rapimento.
“Abbiamo saputo che la zia materna ha presentato un’istanza in Israele per chiederne l’adozione, ma il Tribunale competente per decidere sull’adozione è quello italiano”, ha aggiunto Nirko, che ha spiegato che per Aya sarà “complicato” riuscire a vedere il piccolo prima dell’udienza di giovedì a Tel Aviv.
Sulla possibilità che Aya riesca ad incontrare Eitan prima dell’udienza del 23 settembre, Nirko ha chiarito di non avere notizie al momento, ma ha spiegato che per lei sarà “complicato” poterlo rivedere prima di quel giorno.
La speranza, dunque, è tutta nell’udienza che ci sarà giovedì. “I giudici israeliani – ha detto lo zio parlando con l’ANSA – devono decidere sulla base della Convenzione dell’AJA.