Troppi ostocali nel lavoro dei giornalisti di cronaca nera

Redazione
Troppi ostocali nel lavoro dei giornalisti di cronaca nera
Troppi ostocali nel lavoro dei giornalisti di cronaca nera

Troppi ostocali nel lavoro dei giornalisti di cronaca nera. “Da molti mesi i giornalisti impegnati sul fronte della cronaca nera e giudiziaria sono costretti a vivere una situazione di fortissimo disagio professionale. Un disagio causato da un incomprensibile atteggiamento da parte delle fonti ufficiali che non forniscono più notizie e materiale utile al lavoro dei cronisti e alla pubblica opinione”.

Lo denunciano in una nota congiunta Ordine dei giornalisti Campania e Sindacato unitario giornalisti Campania. “Si tacciono persino fatti e situazioni accadute in luoghi pubblici.. In occasione dell’accoltellamento, in una domenica di fine maggio, di un ragazzo nella centralissima piazza Bellini, in un orario che vedeva decine di persone consumare l’aperitivo, i cronisti si sono trovati di fronte ad un muro innalzato dagli organi investigativi.

Dopo sole tre ore le forze dell’ordine erano riuscite a identificare ed arrestare il presunto colpevole, eppure sono dovuti passare giorni prima di riuscire ad avere conferme. Oggi i cronisti di nera sono costretti a seguire veline sbiadite che, quando va bene, il che capita rarissimamente, si limitano a riassumere genericamente i fatti omettendo persino i nomi degli arrestati, finanche quando si riferiscano a noti pregiudicati.

Oppure – perché è questo a cui stiamo assistendo e questo denunciamo – le notizie vengono date mesi dopo rapine, ferimenti e aggressioni di ogni tipo. In questo contesto i giornalisti che operano nel settore della cronaca nera sono costretti a lavorare con le spalle al muro, rischiando di scivolare nell’approssimazione, in errori di compilazione e senza alcun supporto di fonti qualificate, che da sempre invece costituiscono l’interfaccia indispensabile per poter garantire un prodotto professionale di qualità.

Tale situazione sta creando un oggettivo danno agli operatori della libera informazione e all’opinione pubblica con un vulnus che colpisce il fondamentale diritto di cronaca.