Tutti i dettagli per accedere al reddito di emergenza

Redazione
Tutti i dettagli per accedere al reddito di emergenza
Il governo definanzia “Resto al Sud", decreto contro il Mezzogiorno

Tutti i dettagli per accedere al reddito di emergenza.

Il reddito di emergenza, contenuto del decreto Rilancio, annunciato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha come obiettivo quello di sostenere le famiglie economicamente in difficoltà.

Nel dettaglio, ecco tutti i parametri della nuova misura economica.

Innanzitutto, i richiedenti devono essere residenti in Italia. Poi devono avere un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore alla soglia del Rem che gli spetterebbe (quindi dai 400 euro in su).

Ancora, il patrimonio mobiliare del 2019 deve essere inferiore a 10mila euro, ma può essere incrementato di 5mila euro per ogni componente oltre al primo e fino a un massimo di 20mila euro.

Ancora, si può aumentare di 5mila euro in caso di presenza di un componente disabile. L’Isee deve comunque essere inferiore a 15mila euro.

Il reddito di emergenza è incompatibile con il bonus da 600 euro introdotto con il decreto Cura Italia di marzo, così come è incompatibile nel caso in cui nel nucleo sia presente un titolare di pensione (ad eccezione dell’assegno di invalidità).

Non si potrà ricevere il Rem neanche per chi è titolare di un rapporto di lavoro dipendente con retribuzione superiore alle soglie previste dal sussidio.

Incompatibilità anche per i percettori di reddito di cittadinanza. Non hanno diritto al Reddito di emergenza le persone in stato detentivo.

In caso di mancato possesso dei requisiti, emerso in seguito a controlli successivi, il sussidio viene subito revocato e si potrà prevedere la restituzione di quanto ricevuto oltre a eventuali sanzioni.

Ogni quota del Rem è pari a 400 euro, che vengono però moltiplicati sulla base della scala di equivalenza (che cambia in base alla composizione del nucleo familiare), fino a un massimo di 2, cioè corrispondente a 800 euro. Il tetto massimo può salire alla cifra di 2,1 nella scala di equivalenza nel caso in cui nel nucleo familiare ci sia   un componente con condizioni di disabilità grave o non autosufficiente.