Un Posto al sole non cambia: confermato l’orario

Redazione
Un Posto al sole non cambia: confermato l’orario
Un Posto al sole non cambia: confermato l’orario

Un Posto al sole non cambia: confermato l’orario. Dopo l’ultima riunione del consiglio d’amministrazione della Rai, nella quale si è stabilito che il futuro dei palinsesti sarà quello di una progettazione per generi, chi si aspettava novità sul mondo di Un Posto è al sole è, invece, rimasto deluso.

Dobbiamo registrare, invece, la grande felicità espressa dalle organizzazioni dei lavoratori per il mantenimento dell’orario di trasmissione del programma, che da diversi anni va in onda su Rai3 in prima serata.

Gianluca Daniele, responsabile del progetto Mezzogiorno e politiche culturali della Fondazione Di Vittorio (Cgil), ha sottolineato che “la conferma dell’orario di Un Posto al sole è una vittoria dei lavoratori e dei sindacati che hanno difeso una nostra importante produzione.

Ora serve un rilancio forte del centro di produzione Rai di Napoli, fondamentale per ripartire con la cultura in Campania”. Molto soddisfatti, ovviamente, anche i fan della fiction, che si sfogano sui social tirando un sospiro di sollievo.

Ma c’è anche chi si spazientisce per il semplice fatto chesia stato il rischio dello spostamento d’orario, per fare spazio a un programma di informazione. Interviene sul tema anche Giancarlo Leone, ex manager della Rai.

Opportuna decisione

“Opportuna la decisione di non affrontare il tema dello spostamento di Un Posto al sole. Come scrivevo ieri esistono molte possibilità su diversi canali per risolvere il tema dell’approfondimento, mentre è rischioso intervenire su una collocazione di successo.

Il possibile spostamento del programma era finito addirittura in Parlamento. Luigi Iovino, deputato M5S, in un’interrogazione al presidente del Consiglio, ha detto che il programma è “un appuntamento di riferimento per tantissime famiglie italiane.

La Rai non è un’azienda privata. Non può non tener conto del gradimento di tantissimi spettatori fidelizzati alla fiction. Né si può rischiare di minare una produzione che da oltre un quarto di secolo rappresenta uno zoccolo duro nel palinsesto di Rai3. Per sostituirla con un talk il cui gradimento non è affatto scontato”.