Una contesa che nuoce alla Valle
L’unità della valle caudina, comunque la si voglia chiamare, è ancora molto lontano dalla mentalità e dalla cultura dei cittadini dei singoli comuni ed anche, purtroppo, di molti sindaci, che del progetto unitario pretendono di farsi paladini, ma non esitano, poi, a litigare per il primato del proprio campanile. E’ un’amara realtà che affonda le radici in antiche rivalità, che purtroppo resistono e riemergono prepotenti per qualunque banale motivo. Assumono, poi, dimensione di crociata quando si tratti di rivendicare presunti diritti alla sede di un ente o di un ufficio sovracomunale, che finisce per mettere l’un contro l’altro sindaci i quali smentiscono così, nei fatti, la vocazione unitaria che vanno confermando pubblicamente e con grande enfasi ad ogni occasione. Casi di scontri non sono mai mancati nel passato. Il più eclatante e clamoroso resta la lite esplosa l’anno scorso sulla sede del 118, che il sindaco Pasquale Ricci ha tentato di portare a S. Martino, provocando la dura reazione del cervinarese Filuccio Tangredi, il quale ha rotto poi i rapporti personali ed istituzionali con il collega. Ma non mancano neppure oggi pretesti per liti. Se n’è aperta una proprio nei giorni scorsi tra i comuni di Montesarchio e di Airola, che si contendono la sede di tre strutture sanitarie. Sono il Centro di Salute Mentale,il Sert e l’Unità operativa Veterinaria , finora ubicate a Montesarchio, ma in procinto di essere trasferite ad Airola per scelta del direttore generale dell’Asl Michele Rossi, per motivi di economia di spesa. La premessa del contenzioso nasce dall’iniziativa di Rossi che l’anno scorso chiese a comuni della valle la disponibilità di locali idonei a ospitare le tre strutture, allocate a Montesarchio in locali di via Silone, per risparmiare sul canone di locazione, ritenuto eccessivo per le casse dell’azienda sanitaria. Il sindaco Izzo indicò il convento delle Clarisse, che però non è ritenuto idoneo per allocarvi i tre presidi e perciò la scelta cadde sui locali proposti dal Comune di Airola, per i quali l’azienda sanitaria ha stipulato il contratto di locazione, ha eseguito i necessari lavori di adeguamento ed acquistato gli arredi. Nel frattempo, il sindaco Francesco Damiano, succeduto all’uscente Izzo nella guida del Comune, ha dato la disponibilità di altro immobile, nel quale ora chiede al direttore generale Rossi di trasferire i presidi di via Silone. Nella querelle si sono inseriti, però, l’Associazione Basaglia, che si dichiara contraria al trasferimento dei presidi, perché comporterebbe gravi disagi ai pazienti utenti, la gran parte dei quali risiede in città o nelle immediate vicinanze. Contro il trasferimento si sono schierati, poi, i sindaci di Campoli e Tocco Caudio, i quali denunciano le difficoltà dei pazienti dei comuni del vitulanese a raggiungere Airola e chiedono di mantenere i tre presidi a Montesarchio, che è il baricentro naturale dell’intera area di servizio sanitario interessato. Per il sindaco Damiano non v’è ragione per il trasferimento dei servizi, che ritiene debbano restare a Montesarchio per essere la sede del Distretto. Gli risponde Michele Napoletano, il quale osserva, anzitutto, che il comune ha firmato un contratto di locazione che pretende sia onorato dall’Asl, sottolineando, poi, che non sono inferiori i disagi dei pazienti del versante santagatese a raggiungere Montesarchio. Il tono del confronto, per ora, è contenuto in termini di civile confronto, come si conviene a primi cittadini responsabili e contrari a isteriche contrapposizioni. E’ certo, però, che la contesa, indipendentemente da torti e ragioni, segna per l’unità della vale caudina una sconfitta, che è ancora più amara quando a provocarla sono proprio i sindaci che il processo unitario dovrebbero promuovere e gestire.
Peppino Vaccariello