Una festa per la dirigente Serafina Ippolito

Redazione
Una festa per la dirigente Serafina Ippolito
Una festa per la dirigente Serafina Ippolito

Una festa per la dirigente Serafina Ippolito. Un abbraccio, un sorriso, una carezza, una battuta per stemperare anche le situazioni più critiche. Dal prossimo primo settembre, Serafina Ippolito taglia il meritato traguardo della pensione, dopo aver dedicato gran parte della sua vita alla scuola.

Da studentessa a dirigente

Studentessa prima,  docente poi, di una materia astrusa come la matematica, e, negli ultimi dieci anni, dirigente. Una dirigenza la sua, molto particolare. Innanzitutto perché ha guidato una struttura che parte dalla scuola dell’infanzia ed arriva sino alle superiori, il famoso istituto omnicomprensivo Francesco De Sanctis di Cervinara. Poi perché, sin dal primo giorno, ha deciso di attuare una sorta di dirigenza diffusa, coinvolgendo tutti coloro che si volevano impegnare per la scuola e con la scuola.

Certo, le critiche al suo metodo non sono mancate, ma solo chi non opera e chi non sceglie può essere al riparo dalle chiacchiere, soprattutto in un paese come Cervinara. La dirigente Ippolito ha evitato l’autoritarismo sordo ma non è stata per nulla priva di autorità. Per le sue truppe è stata un generale affidabile, la prima a scendere in trincea e l’ultima a ritirarsi. In dieci anni, la scuola ha subito innumerevoli cambiamenti e lei li ha seguiti con la passione di una ragazzina.

Rispetto al 2010, la scuola a Cervinara è cambiata. Le superiori ora possono competere con quelle degli altri comuni della Valle Caudina, senza alcun timore. Per dare un vero senso a tutto, bisognerebbe ricordare da dove si era partiti. In certi casi, però, la memoria è sempre corta. Fa niente. Di certo, Serafina Ippolito taglia il traguardo del meritato riposo con la coscienza più che tranquilla perché ha dedicato ogni giorno degli ultimi dieci anni alla scuola, 24 ore su 24.

Sorriso e grazia

E lo ha fatto con leggerezza, con il sorriso, affrontando con grazia anche le sue situazioni che fanno tremare i polsi per l’assunzione di responsabilità. Domani, martedì 11 agosto, nella centrale piazza Municipio a Cervinara, la dirigente Ippolito verrà festeggiata. Succederà al termine del primo concerto del Festival di Maggio, diretto dal maestro Giuliano De Angelis, edizione estiva. Si tratta dell’unico festival musicale, organizzato da una scuola. Serafina Ippolito ama l’arte ed ha cercato di infondere questa passione a tutti, insegnanti, studenti ed anche genitori. La sua ultima creatura è il museo della fotografia, ideato con Milot. I ragazzi delle superiori studiano e alle pareti dell’istituto di via Aldo Moro possono ammirare le foto dei più grandi fotografi del mondo. Quella di domani sera, doveva essere una sorpresa, che arrivava al termine di un omaggio al Ennio Morriconi. La sorpresa è sfumata, ma non sfumerà l’emozione per una persona che ha fatto della scuola la sua vita.

Cuore

“ L’intelligenza cresce e porta frutti solo nella gioia. La gioia di imparare è indispensabile agli studi come la respirazione ai corridori “. Con queste parole di Simone Weil vogliamo anche noi de Il Caudino augurare il meglio a Serafina Ippolito. Sappiamo, di certo, che continuerà ad impegnarsi in mille altre attività. E, sappiamo anche che non si annoierà di certo.

Ma la scuola le mancherà, le mancheranno i problemi da risolvere e le decisioni da prendere. Le mancheranno le critiche e le cattiverie. Le mancherà la polvere di gesso tra le dita, le cifre cancellate alla lavagna, l’appello ed il registro, i ragazzi che crescono  e  la stupiscono. Le mancherà il collegio docenti e gli studenti da salvare. Dieci anni fa è scesa dalla cattedra per assumere il ruolo di dirigente. Ora si appresta a chiudere la porta del suo ufficio e a consegnare la chiave ad Antonia Marro. Non è solo una chiave, non è solo un passaggio di consegne, ad Antonia Marro affida una parte del suo cuore.