Valle Caudina: centri commerciali chiusi o aperti la domenica?

10 Settembre 2018

Valle Caudina: centri commerciali chiusi o aperti la domenica?

Valle Caudina. E’ una questione che riguarda anche la Valle Caudina. Stiamo parlando della legge, annunciata dal vice premier Luigi Di Maio, sulla limitazione della libertà di apertura dei negozi la domenica. Un provvedimento che scuote i centri commerciali sopratutto quelli di Montesarchio e San Martino Valle Caudina che sorgono lungo la strada statale Appia, ma anche i cosiddetti negozi di prossimità che si trovano nei paesi. Da tempo, infatti, anche i caudini sono abituati, almeno la domenica mattina, a trovare aperti i piccoli negozi o i supermercati nei paesi, mentre, spesso, nei centri commerciali trascorrono, con tutta la famiglia, interi pomeriggi domenicali. Del resto, secondo la grande distribuzione organizzata, proprio la domenica è il secondo maggior giorno di vendite della settimana. E’ stato calcolato che, sempre la domenica, oltre 19 milioni e mezzo di italiani fanno almeno un acquisto. Secondo il progetto del vice premier, la legge, la cui approvazione è prevista entro l’anno, limita a dieci le aperture domenicali, di cui quattro nel solo mese di dicembre. Poi, ci dovrebbero essere eccezioni per le località turistiche.
La questione è davvero molto delicata. E’, senza dubbio, vero che le aperture domenicali provocano una forte alienazione anche nel tessuto familiare. Vedere vagare, mariti e mogli, con bambini a seguito in questi non luoghi che sono i centri commerciali, non è certo uno spettacolo edificante. A volte, però, sono proprio queste strutture che offrono intrattenimenti gratuiti a persone che non potrebbero permettersi altro. Bisogna poi pensare ai dipendenti o ai titolari dei piccoli negozi che sono costretti a lavorare, quando ne farebbero, seriamente a meno e vorrebbero trascorrere a casa, con i propri cari, i giorni festivi.
Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dai dati della grande distribuzione che, nel caso di varo della legge, già annunciano 50mila posti di lavoro in meno. Questa materia incide, o in un modo o nell’altro nella vita vera delle persone; dovrebbe, quindi, essere trattata con molta cautela. L’imposizione a tutti i costi, di un modello o dell’altro, non è, certamente, la strada giusta da perseguire.

Continua la lettura