Valle Caudina. Cercasi federatore
La concertazione non ha portato i frutti sperati. L’associazione che raggruppa gli otto comuni della Valle Caudina esiste, ufficialmente, da tre anni ma pochissimi passi in avanti si sono fatti verso l’unità effettiva per far nascere la Città dei servizi. La resistenza tra i campanili è ancora forte, la prova più evidente c’è stata, qualche settimana fa, con la polemica violenta, e a tratti volgare, tra i sindaci di Cervinara e San Martino Valle Caudina, sulla questione dell’ubicazione del servizio del 118. Ricci e Tangredi si sono beccati come i celeberrimi polli di Renzo. Polli che si beccano poco prima che venga tirato loro il collo. E’ una metafora che sembra calzare a pennello per la Valle Caudina. Il territorio sta assistendo inerme ad una depauperazione continua dei servizi, ad un taglio delle rimesse statali, ad un completo abbandono da parte della regione, senza parlare dello scarso interesse che questi comuni riescono a convogliare ad Avellino e Benevento. A fronte di tutto ciò, gli otto sindaci non si riuniscono da mesi. Per il momento, hanno ipotizzato solo di mettere insieme pochi servizi, come quello della polizia municipale. L’occasione per la svolta potrebbe arrivare dalle prossime elezioni amministrative a Montesarchio. Si tratta del centro più importante della Valle, per numero di abitanti, per insediamenti produttivi e per attività commerciali. Il nuovo primo cittadino, chiunque egli sia, una volta arrivato a palazzo San Francesco, dovrebbe assumere anche il ruolo di federatore e iniziare un’opera di convincimento con i suoi colleghi degli altri paesi. Solo in questo modo, si potrà avere una svolta che è vitale per la sopravvivenza della Valle e per evitare che resti un territorio marginale. Con la consapevolezza che il processo federativo impone che ogni paese debba rinunciare a qualcosa per rafforzare tutti.