Valle Caudina: coinvolto anche un cervinarese nei raid di ieri sera
Era ricercato, braccato non aveva scampo. Così ha deciso, consigliato dai suoi avvocati Verrusio ed Adamo, di bussare alle porte della caserma di Cervinara e di consegnarsi. Non poteva fare diversamente, il suo complice G. M., 37enne di Cervinara, già nella notte aveva ammesso tutto ed aveva dichiarato che a sparare prima a via Ciardoni a Cervinara e poi a San Martino, era stato Giuseppe De Martino, 32enne di San Martino. Una volta costituitosi De Martino ha dichiarato ai carabinieri che era talmente fatto da ricordare solo di aver sparato. Poi, si è sentito male ed è stato accompagnato in ambulanza presso l’ospedale Rummo di Benevento, dove si trova piantonato.
Intanto, però, il Sostituto Procuratore Galdo ha emesso nei suoi confronti il fermo di polizia giudiziaria. Il giovane è accusato di tentato omicidio per il ferimento di San Martino Valle Caudina e di lesioni aggravate per la gambizzazione di Cervinara. Ai due sono state fatali le immagini dell’impianto di videosorveglianza di San Martino Valle Caudina. Subito dopo l’attentato contro il 29enne, i carabinieri si sono precipitati al comune dove si trova la centrale ed hanno visionato tutte le immagini. Dai video è emersa chiaramente la 500 bianca e la sua targa. L’auto è intestata al 37enne di Cervinara che vive a via Renazzo. I carabinieri, in piena notte, lo hanno raggiunto nella sua abitazione ed il giovane ha ammesso di essere lui l’autista, ma che a sparare era stato De Martino. La sua posizione è ora al vaglio del Pubblico Ministero. Una storia balorda, ma che è ancora abbastanza nebulosa. Nessuno dei due, infatti, ha chiarito i motivi che hanno portato a compiere due attentati nella stessa sera. La droga, tanta droga sembra essere alla base di tutto. Ma è necessario capire i motivi e poi ancora cercare di scoprire da dove arrivano le armi che sono state usate e se ce ne sono altre in giro. E’ una storia balorda ma i balordi girano armati e possono fare tanto male.