Valle Caudina, dieci suggerimenti per sopravvivere all’Otto marzo
Ovviamente, questa breve guida inutile non ha la pretesa di insegnare la vita a qualcuno.
Non di meno, poiché si sa che “la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”, vorrei concordare con Voi delle semplici regole per sopravvivere al giorno più “discusso” dell’anno:
1. Evitare di polemizzare con chi ci farà gli auguri: il fatto stesso di riceverli conferma che ce n’è bisogno: ad maiora, dunque, perché si può sempre migliorare…
2. Ringraziare sempre chi ci porge la mimosa: il non fossilizzarsi sulla inutilità commerciale del simbolo ed il mostrare educazione sono comunque manifestazione di buon senso. Regalare fiori, poi, è sempre un atto di gentilezza: non è che non accettandoli oggi, li riceveremo ogni giorno…Al più, è consentito far presente che sono anche ammessi fiori diversi per ogni donna, perché anche noi siamo diverse l’una dall’altra.
3. Evitare di rimarcare la differenza tra “festa” e “celebrazione”. Ci distinguiamo dagli uomini perché sappiamo attribuire alle celebrazioni una dimensione interiorizzata; a volte, le esternazioni ostentate sono fuori luogo…
4. Evitare i luoghi comuni tipo “la mia festa è tutti i giorni”. Intanto, è una fesseria, una falsità. Inoltre, non è originale: “o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai” l’hanno già fatta Jovanotti e Carboni, e Natale lo si festeggia ancora il 25 dicembre.
5. Evitare di cogliere l’occasione per dissertare sul tema di attualità del momento: la parità di genere. Ben sappiamo che è una baggianata, ( termine sostituito in sede di adattamento del pezzo per “Il Caudino”…ndr), che non è certo la presenza del numero legale di donne nelle istituzioni a garantire “la competenza”. E’ bene, dunque, lasciare la difesa oltranzistica del principio alle politicanti in rosa che ben paghiamo per la loro competenza…
6. Farsi scivolare addosso i luoghi comuni sull’8 marzo con un pizzico di ironia: l’ironia femminile, massima manifestazione di intelligenza, è l’arma più potente in nostra dotazione per combattere la stupidità.
7. Prendere coscienza che il femminicidio, la violenza, la discriminazione, possiamo combatterli ogni giorno facendo in pieno il nostro dovere, contribuendo alla società secondo le nostre rispettive capacità ed inclinazioni.
8. Dare uno sguardo al libro “Dalla parte delle bambine” se si aspetta una femmina. Ricordarsi, poi, che è un testo scritto in tempi lontani. L’emancipazione e la parità non sono “uguaglianza”, per fortuna!!! Non abbiamo bisogno di essere cresciute come maschi per essere loro pari…
9. Valutare l’opportunità di celebrare ogni forma di diversità, magari introducendo nel nostro personale calendario l’ “8 marzo degli uomini e donne tutti, tutti diversi e con pari dignità”.
10. Evitare di parlare di “sagra della z*****a” e di demonizzare le “represse” che stasera festeggeranno con gli spogliarellisti. Eviteremo, così, un’altra forma di discriminazione, accettando che ciascuno, nella propria diversità, possa fare ciò che più gradisce fare…
Ovviamente, questa lista è uno scherzo…non ne abbiamo bisogno. Anche perché le menti creative sono capaci di sopravvivere comunque ad ogni tipo di cattiva formazione…
Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it