Valle Caudina, Elezioni maggio: tiene il Pd, perdono FI e 5 Stelle
Un voto contraddittorio è uscito dalle urne dei cinque comuni chiamati a eleggere direttamente il sindaco e il Consiglio Comunale e a scegliere contemporaneamente i propri rappresentanti al Parlamento europeo. La consultazione sul versante amministrativo si é risolta senza sorprese, con la conferma, ampiamente scontata, della compagine di governo uscente e, nella stragrande maggioranza, degli stessi uomini che hanno governato nell’ultimo lustro. E’ il caso di Margherita Giordano a Forchia e di Saverio Montella a Paolisi, che hanno ricevuto il terzo mandato a sindaco, mentre a S. Agata Carmine Valentino ha solo bissato il successo di cinque anni fa, respingendo l’attacco dello sfidante Michele Di Nuzzi, al quale non ha giovato il sostegno del Governatore Stefano Caldoro. Nel solco della continuità si inserisce il voto a favore di Fabio D’Alessio, che a Pannarano succede all’uscente Vincenzo Pacca, nella cui amministrazione il giovane sindaco ha svolto funzioni vicarie per l’intera consiliatura. Così, l’unica eccezione alla conferma degli uscenti arriva da Moiano, dove Giacomo Buonanno ha avuto ragione di Giuseppe Amoriello, designato alla successione dal sindaco uscente Pietro Palma, che è rimasto sconfitto non solo dal distacco di voti, ma anche dalla mancata elezione al consiglio comunale della consorte Teresa Beatrice. Sul versante politico, invece, le indicazioni degli elettori sono di segno opposto, e rivelano una tendenza a secondare il vento delle riforme preannunciato da Renzi. Il Pd ha raccolto nell’intero comprensorio della valle caudina ben 10.674 voti, imponendosi agevolmente su FI e sul Movimento 5 Stelle, non tanto in virtù della propria forza, quando per la debolezza dei due partiti antagonisti, che hanno raccolto 9.179 voti il primo e 672 il secondo. Forzisti e Grillini hanno perduto, rispetto alle politiche di febbraio scorso, rispettivamente 1.121 voti il primo e 968 il secondo. II risultato conferma la progressiva riduzione di consensi di FI, che nelle ultime due consultazioni ha perduto 12 mila voti, scendendo dai 21 mila del 2009 agli attuali novemila circa. Una perdita secca ha subìto anche il Movimento 5 Stelle, che non solo non ha fatto il balzo in avanti che si attendeva e che previsioni frettolose o studi forse addomesticati gli attribuivano, ma non è riuscito neppure a conservare l’improvvisa impennata dell’anno scorso.
Peppino Vaccariello