Valle Caudina, farmaci negati, Florio convocato dai sindaci
Come avevamo anticipato ieri, la convocazione del direttore generale dell’Asl, Sergio Florio, al comitato ristretto dei sindaci è arrivata. Martedì dodici agosto, il manager dovrà spiegare i motivi che lo hanno indotto a chiudere le farmacie distrettuali. Tra queste c’è anche quella del poliambulatorio di Cervinara. Come stiamo spiegando da più di un mese, quella chiusura determina gravisismi disagi alle persone che devono usufruire del servizio, costrette a recarsi ad Avellino. Queste persone lottano contro tumori, sono trapiantate o soffrono di altre gravissime patologie. Non a caso, quei farmaci vengono definiti salvavita. Come stiamo denunciando, senza stancarci, nei quattro comuni irpini della Valle Caudina sono una cinquantina i pazienti bisognosi di tali terapie. Persone, le quali, dallo scorso primo luglio, sono costrette a recarsi ad Avellino per ritirare medicine, fondamentali per loro. In questo modo se ne va a benedire il principio di cura di prossimità, senza contare i gravissimi disagi ai quali sono esposti. Il viaggio per il capoluogo irpino, dalla Valle Caudina, è pieno di disagi e pensare che lo debbano affrontare delle persone, stremate, ad esempio dalla chemioterapia, è qualcosa di inumano. Non solo, il viaggio ha un costo e questi pazienti già devono sobbarcarsi mille spese. Ed, infine, alcuni di quei farmaci, per un viaggio abbastanza lungo, come quella da Cervinara per il capoluogo irpino, devono essere trasportati in contenitori refrigeranti e neanche questi sono gratis. Florio ha giustificato la sua decisione con il fatto che ora i pazienti potranno ritirare le medcine, dal lunedì al venerdi. Mentre prima a Cervinara la farmacia era aperta un solo giorno alla settimana, un solo giorno, però, nel quale si soddisfaceva la domanda di coloro che avevano bisogno. Anche ieri, avevamo sottolineato che la convocazione a ridosso di Ferragosto era solo un modo per menare il can per l’aia. Basterà un impegno improvviso del direttore generale per vanificare tutto e continuare questo vero e proprio calvario. Purtroppo, però, ed è questa la nota più dolente, siamo in pochissimi a denunciare questa assurda vicenda. Nessuno ha preso posizione di condanna. Solo due medici, uno di Cervinara ed Antonio Russo hanno denunciato questa inumana decisione, tutti gli altri, invece, sono rimasti in un colpevole silenzio. Neanche un sacerdote ha sentito il dovere di condannare dal pulpito quello che si sta consumando contro i più deboli. E’ vero i politici locali hanno mostrato indignazione e sono riusciti a far convocare il comitato ristretto dei sindaci, ma, tranne Rosetta D’Amelio, Pietro Foglia ed il deputato cittadino, Carlo Sibilia, dove sono quelli regionali e nazionali? Cosa ne pensa il segretario provinciale del partito democratico, lui che lavora e guadagna occupandosi di servizi sociali? Da oltre un mese poniamo domande che restano senza risposte. E tutto questo non fa che agevolare la decisione di un direttore generale di un’Asl, della quale ha saputo curare i conti, ma che è sordo al grido di sofferenza dei poveri malati.
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