Valle Caudina, il dramma dei cani randagi

1 Aprile 2014

Valle Caudina, il dramma dei cani randagi

È un problema talmente serio che se non si interviene al più presto potrebbe tramutarsi in una vera e propria emergenza. Stiamo parlando del randagismo, una piaga che affligge i comuni irpini della Valle Caudina senza soluzione di continuità. Branchi di cani, il più delle volte affamati, stanno diventando padroni assoluti del territorio.  Diventano sempre più audaci e già diverse volte hanno terrorizzato pedoni solitari. Con l’arrivo delle belle giornate, i pericoli sono destinati ad aumentare. Chi passeggia da solo, per le strade di campagna di Rotondi, Cervinara, San Martino e Roccabascerana rischia di essere aggredito. Un uomo riesce anche a difendersi, ma gravi pericoli li corrono donne e soprattutto bambini. Il problema a monte viene creato da chi abbandona queste bestiole. Gente che pensa ai cani come giocattoli e quando capisce che ci vuole cura e responsabilità per allevarli, non sanno fare altro che abbandonarli. Li caricano in auto e li lasciano lungo le stradine secondarie. L’anagrafe canina poco può fare perché, su questo versante, non esiste un severo controllo del territorio, che è l’unico deterrente possibile. A questo punto la palla passa al servizio veterinario dell’ASL che, su segnalazione dei comuni, provvede alla loro cattura. Ma i ricoveri presso adeguate strutture è a carico degli stessi comuni ed hanno costi veramente elevati. Per abbatterli le amministrazioni caudine si sono inventate l’adozione, con un sostanzioso contributo a chi si prendeva in carico queste bestie. Probabilmente, qualcuno ha fatto il furbo e non solo qualcuno. Senza contare che gli abbandoni stanno aumentando. E, purtroppo, si verificano anche delle vere e proprie crudeltà. Nelle settimane scorse, infatti, a Cervinara sono stati avvelenati diversi cani. Insomma, facciamo tanto per promuovere le nostre bellezze naturalistiche e poi si rischia di non poterle apprezzare a causa della presenza dei cani. Urge un piano strategico su questa piaga da mettere in pratica subito.

Peppino Vaccariello

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