Valle Caudina, il duca Pignatelli: “Traforo necessario, noi emarginati!”

Redazione
Valle Caudina, il duca Pignatelli: “Traforo necessario, noi emarginati!”
Caro Direttore,
da tempo non le scrivo più perché ho constatato che i miei appelli – per suscitare una mobilitazione finalizzata a migliorare l’accessibilità alla nostra Valle – non hanno suscitato interesse.

I disservizi della ferrovia

Vero è che giustamente si continuava ad evidenziare la gravissima inefficienza della ferrovia Napoli – Benevento. Ora si auspica che, al più presto,  passi alle Ferrovie dello Stato sperando che riescano a migliorare il servizio. I costanti disservizi della ferrovia costringono gli abitanti della Valle a ricorrere sempre più all’auto, così la via Appia è sempre più trafficata.

Completare l’asse per Pianodardine

Dopo l’encomiabile spegnimento dei semafori a Maddaloni, la successiva realizzazione del sottopasso, si guadagnano circa 10/15 minuti per raggiungere Napoli e Caserta. Ma rimangono 6/7 semafori a Santa Maria a Vico, quello di Paolisi e quello di Forchia (fortunatamente talvolta solo lampeggiante). Il nuovo Presidente della Provincia è entrato nel merito del problema. Si è impegnato ad accelerare la realizzazione dei due lotti dell’asse ASI per Pianodardine Avellino.

Il traforo del Partenio

Per Napoli ripropone il Traforo del Partenio che, secondo lui, dovrebbe portare ad Avella (Comune di cui è Sindaco).
 Ho letto e sentito che molti conterranei ritengono, giustamente, improponibile questa soluzione. Tuttavia l’unica soluzione possibile è quella già ipotizzata che colleghi molto più a nord-ovest (Paolisi-Forchia) con l’asse Mediano verso Acerra, Pomigliano, Napoli.
Ritengo che l’interesse degli abitanti della Valle sia quello di spingere verso questa soluzione e non quella di respingere la proposta perché finora tutto è fermo e nessun progetto viene portato a termine.

Non perdere la speranza

Ritengo opportuno e necessario, invece, non perdere la speranza.
Qualcosa dovrà pur cambiare e soprattutto la marginalità del nostro territorio che è in parte anche conseguenza dello scarso impegno di molti ad evidenziarne le carenze. Carenze che prima non esistevano perché funzionava la ferrovia, l’Appia era scorrevole e vi erano numerose auto private che fornivano, all’occorrenza, trasporti cumulativi e fungevano da corrieri per Napoli.
Cordiali saluti
Giovanni Pignatelli