Valle Caudina, io mamma di un bimbo speciale che ha bisogno delle passeggiate
Il Coronavirus ha imposto a tutti di stare a casa per evitare di contagiarsi: è una indicazione che continuamente autorità ed esperti ci ripetono: state a casa, non uscite.
Esistono, però, situazioni al limite, situazioni che passano sotto silenzio nella generale indifferenza della società moderna. Ci sono mamme e papà che hanno figli “speciali” magari affetti da disturbo dello spettro autistico e per loro stare in casa diventa doppiamente difficile. Proprio per questo, riportiamo lo sfogo di una mamma. Uno sfogo nei confronti di chi giudica, di chi non sa, di chi dovrebbe solo tacere davanti a certi problemi che, nella solitudine delle case, a volte diventano davvero insormontabili.
Alle persone che sentenziano, giudicano voglio dire: Fate presto voi a dire io se mio figlio vuole uscire glie lo vieto, lo prendo a calci, ma quelli che portano fuori i figli non hanno capito niente del decreto #stateacasa!! Beh forse voi avete la fortuna o sfortuna di avere a casa un bambino nt (neurotipico), ma non è per tutte le famiglie uguale.
Al 31 di gennaio 2020 degli studi hanno evidenziato che solo in Italia ci sono più o meno un milione e mezzo di bambini (senza tenere conto degli adulti) con un disturbo dello spettro autistico con altri disturbi correlati, sapete che cosa è un disturbo dello spettro? Se non lo sapete è forse perché non vivete in prima persona questo modo di essere e per questo motivo giudicate. Facile avere a casa un figlio/a che prende alla lettera quello che voi dite, che non urla, che non distrugge tutto, che non vi assale, già per questo parlate.
Fare il genitore è una grande, grandissima responsabilità, fare il genitore di un figlio/a ND è una responsabilità più grande. Forse avete pensato che solo voi avete educato bene mentre gli altri no. Ho letto molti commenti sui social e nei vari gruppi riguardo le nuove disposizioni del Viminale, e mi domando, ma quale idea si sono fatte le persone che criticano e giudicano?
Pensano che il genitore che porta suo figlio/a ND a fare una passeggiata sia un irresponsabile? Che scambino la passeggiata per un andare in giro a fare gli untori? A fare assembramenti? A leccare panchine? A dondolarsi sù un altalena in un parco assieme ad altri bimbi? Che vadano a bussare alla loro porta? No, io la chiamerei passeggiata terapeutica e basta. È dura per tutti stare a casa, è un sacrificio, che facciamo molto volentieri in primis per rispetto della nostra salute e poi per quella di altri, ma se vedete in giro una persona adulta un bambino/a, con un ragazzo/a per mano, non giudicatelo, perché quell’adulto ha una responsabilità ancora più grande della vostra, oggi e domani, anche quando i vostri figli si sposeranno e faranno famiglia e voi farete i nonni felici!!!