Valle Caudina: la movida finisce nel sangue

Redazione
Valle Caudina: la movida finisce nel sangue
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Valle Caudina: la movida finisce nel sangue. Spuntano ancora una volta i coltelli nella movida caudina. Ieri sera ad Airola, nei pressi di un noto locale, un giovane di Cervinara ha accoltellato un suo coetaneo di Airola.

Ferita leggera

Grazie a Dio, la coltellata ha provocato solo una ferita leggera. I carabinieri della compagnia di Montesarchio si sono portati sul posto per ricostruire la vicenda.

In aggiornamento

Le ragioni dell’accoltellamento di Airola non sono note. Non si può, però, non evidenziare la facilità con la quale sale la pressione e si va subito in escandescenza.

Così, in quei contesti, dove non si lesina il consumo alcool e non ci si fa problemi ad assumere qualche sostanza. basta uno sguardo di troppo o urtare per sbaglio qualcuno, per passare a vie di fatto.

Il virus della violenza

Il virus della violenza sembra albergare nei giovani. Cosa ancora più preoccupante è sapere che ragazzi poco più che adolescenti, girano con il coltello in tasca. Lo portano con loro in quelle che dovrebbero essere momenti di svago e divertimento.

Sappiamo già che le  solite persone  ci accuseranno di essere allarmisti. Poco importa, Il Caudino racconta la realtà che lancia dei segni inequivocabili. Non si tratta della prima volta che spunta un coltello o una pistola nei luoghi della movida caudina.

Senza contare che non passa settimana senza rese di conti da parte di gruppi di ragazzi. Momenti che finiscono sempre in risse violente e pericolose. Teatri di queste vicende Montesarchio, Airola e Cervinara, i luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi.

Teste calde

Certo, la presenza di teste calde rende il clima pericoloso. Girano troppi attaccabrighe in cerca dello scontro e a loro basta veramente poco per scatenare ira e violenza. Spesso, purtroppo, vengono coinvolti anche dei bravi ragazzi e sono sempre loro ad avere la peggio.

I coltelli Ultima riflessione vale la pena farla su Cervinara. A quanto pare, tra i giovanissimi circolano troppe armi, soprattutto coltelli. Il caso di Giovanni Limata è oramai noto a tutti. Ma, non si tratta di certo di un’eccezione che conferma la regola.

La vicenda chiama in causa le forze dell’ordine, ma la questione non può essere delegata solo a loro. Chi gira con un coltello, prima o poi lo usa. E se lo si rischia la tragedia. Questo non può essere divertimento.