Valle Caudina: l’asilo di Airola, il buio ed il terrore

Redazione
Valle Caudina: l’asilo di Airola, il buio ed il terrore

La stanza buia, chiudere una bambina di tre anni in una stanza buia e fare così anche con i suoi coetanei. Del comunicato stampa, con il quale si informa delle violenze, perpetuate in un asilo privato di Airola, quello che colpisce di più non sono gli schiaffi i colpi al capo, gli spintoni e i pizzichi, ciò che fa male più di tutto è immaginare un essere inerme ed indifeso, chiuso in una stanza, con intorno solo il buio. Il buio è una paura ancestrale, un terrore che è insito in tutti noi. Anche da grandi, restare in luogo oscuro, quantomeno, inquieta. Figuriamoci cosa possa aver provocato in quelle creature tanto piccole. Intendiamoci, gli elementi raccolti dalla Procura della Repubblica di Benevento, per il momento, sono solo delle accuse, valutate da un giudice per le indagini preliminari che ha giudicato giusto applicare la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Airola, per quattro maestre di un asilo privato. Anche questo colpisce ed inquieta, il fatto che si tratti di una struttura privata, una delle due presenti ad Airola, scelta dai genitori per svariate ragioni, come possono essere gli orari più idonei per le mamme ed i papà che lavorano. Poi, non può non essere sottolineata la giovane età delle maestre, tre di loro hanno meno di trenta anni. E’ come se l’orrore, all’improvviso avesse bussato alle porte di Airola, ricordandoci che nessuno è al sicuro, che per l’infanzia non esiste protezione adeguata in nessuna latitudine. Sino ad ora, avevamo pensato che alcune cose potessero avvenire solo nei grandi centri, dove la vita frenetica, a volte, impedisce di pensare. Poi, un giorno la denuncia di una mamma cambia tutto e ci fa vedere chiaramente che il re è nudo. Ripetiamo, si tratta solo di un provvedimento di un gip, non è una sentenza, ma il giudice per arrivare alle misure coercitive ha studiato la documentazione, dove ci sono le testimonianze e le immagini girate con videocamere nascoste dai carabinieri. E, in quelle immagini, come si legge nel comunicato ci sono anche dei bimbi che vengono chiusi in una stanza buia, forse perché piangevano troppo o perché volevano giocare ancora. Quel buio che stasera cala anche su tutti noi.