Valle Caudina: l’avanguardia culturale di Liminaria
Valle Caudina: l’avanguardia culturale di Liminaria. Si è appena concluso il progetto, prodotto dall’Associazione Culturale Interzona – APS che ha celebrato quest’anno il ventennale della sua fondazione, curato da Leandro Pisano il quale ha scelto di mettere al centro della due giorni di giovedì 21 e venerdì 22 dicembre i temi della rigenerazione culturale dei territori rurali e marginali, attraverso progetti di studio, ricerca sul campo ed educazione, con un focus sulle pratiche artistiche legate al suono e alle tecnoculture.
Ad attraversare lo spazio critico individuato da questo contesto di ricerca e pratiche, sono stati operatori culturali, artisti, studiosi, curatori, attivisti, esperti, associazioni, abitanti delle aree rurali provenienti da diversi contesti geografici e operanti su livelli e su scala differenti.
La due giorni ha visto nel suo programma due Talk, uno sulla rifocalizzazione e ridefinizione della cultura nelle visioni future delle aree a margine e sulle prospettive culturali come strumenti di definizione di un possibile nuovo immaginario legato al futuro delle aree rurali; il secondo sulle condizioni di marginalità vissute da isole e arcipelaghi, i cui fragili equilibri ecosistemici e territoriali vengono spesso messi a repentaglio dai processi di trasformazione e gentrificazione turistica.
La mostra Energies in the Rural
Una mostra “Energies in the Rural: ascolti sul margine tra Italia e Giappone”, che ha ospitato una serie di lavori sonori e fotografici degli artisti Nicola Di Croce e Hideki Umezawa, prodotti dai due artisti nell’ambito di “Energies in the Rural”, progetto di cooperazione transnazionale tra Italia e Giappone realizzato in sinergia dall’Associazione Culturale Interzona – APS e l’ACAC – Aomori Contemporary Art Centre di Aomori, tra il 2021 e il 2023.
Il tema è quello dell’analisi dell’impatto dei processi energetici legati sia all’antropizzazione che agli fenomeni geomorfologici o riferiti in generale alle forme di trasformazione della materia nei territori rurali, con riferimento specifico ad alcune regioni dell’Appennino Centro-Meridionale e alla prefettura di Aomori, in Giappone.
In particolare, il lavoro di Nicola Di Croce presenta gli esiti del periodo di residenza speso ad Aomori e nella penisola di Shimokita a luglio, quello di Hideki Umezawa verte invece sulla residenza a Stromboli durante il festival Marosi, trascorsa nelle Eolie a giugno.
Qualcosa resta
Le proiezioni dei film “Qualcosa resta” di Pasquale Napolitano, un viaggio attraverso i luoghi e le comunità dell’Irpinia a quarant’anni dal terremoto che ne ha cambiato la fisionomia, sia dal punto di vista topografico che antropologico.
Un racconto senza retorica, radicato nel presente, che vuole interrogarsi su cosa sia l’Irpinia oggi, cosa abbia rappresentato il Sud per quarant’anni dopo quel trauma così fondamentale, uno degli spartiacque materiali e simbolici della storia italiana; “Me ne vado e divento Papa” di Antonello Carbone, un finto documentario di genere drammatico/commedia/grottesco che narra le vicende dell’ultimo giorno di un quarantenne nella sua terra natale.
Il protagonista ha deciso di emigrare, non sa bene dove ma è convinto di doverlo fare. La narrazione di quel giorno si intreccia ai ricordi della sua vita e la storia degli ultimi 40 anni
dell’Irpinia raccontata dal protagonista stesso e testimoniata da immagini d’archivio ed interviste reali.
Workshop sull’associazionismo
Un workshop sull’associazionismo in collaborazione con il Centro Studi “Media Culture Società” dell’Università degli Studi di Salerno, in cui si è cercato di indagare se sia possibile realizzare azioni condivise che permettano agli organismi associativi di realizzare programmi finalizzati a costruire modelli di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità basati sulle pratiche artistiche e sulla valorizzazione del patrimonio culturale e, in chiusura, due live performance di Nicola Di Croce e Hideki Umezawa.
La due giorni è dedicata alla memoria di Mario Salzarulo.
Il microfestival Liminaria è curato e prodotto dall’Associazione Culturale Interzona – APS, con il Matronato del MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina di Napoli e il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma – Japan Foundation e del Comune di San Martino Valle Caudina.
Partner dell’evento sono: ARCI Avellino; ARCI Benevento; Centro Studi “Media Culture Società” del Dipartimento di Studi Politici e Sociali (DISPS) dell’Università degli Studi di Salerno; Collettivo Zero APS; Festival Marosi; Torno Spesso; Usmaradio – Centro di Ricerca Interdipartimentale per la Radiofonia
dell’Università di San Marino. Partner organizzativo è la Pro Loco di San Martino Valle Caudina.