Valle Caudina, le scuole restano chiuse, tornano in classe solo i bimdi delle seconde elementari
Valle Caudina, le scuole restano chiuse, tornano in classe solo i bimdi delle seconde elementari. A seguito della riunione dell’Unità di Crisi, e sulla base della relazione tecnica che ha tenuto conto anche dei risultati dello screening sulla popolazione scolastica che è proseguito anche la scorsa settimana, nell’ordinanza viene stabilito che sarà consentita, a partire dal 9 dicembre 2020, l’attività didattica in presenza dalla scuola dei servizi educativi dell’infanzia fino alla seconda classe della Primaria.Per tutte le altre classi della Primaria e della Secondaria di primo e secondo grado, prosegue la didattica a distanza.
Lo ha reso noto poco fa il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Rispetto a ciò che era stabilito, tornano in classe anche i bimbi delle seconde elementari. Tutti gli altri, dalla terza sino alle quinte delle superiori dovranno continuare con la didattica a distanza.
Le decisione era già nell’aria, in quanto i vertici delle asl campane avevano sottolineato la necessità di non far tornare i ragazzi a scuola. A questo punto, quindi, bisognerà attendere il sette gennaio e sperare che nel frattempo non aumentino i contagi.
Molti sindaci, basti pensare a Damiano a Montesarchio e a Napoletano ad Airola, per non rischiare avevano già deciso di tenere chiuse le scuole sino alle vacanze natalizie. Alcuni, invece, erano pronti a riaprire. Nella maggior parte dei casi si attendeva la decisione del governatore.
Anche in questo caso, De Luca non ha tenuto in alcun conto le richieste del ministro Azzolina. La responsabile dell’istruzione del governo Conte sta spingendo per la didattica in presenza. Ma, il numero uno di palazzo Santa Lucia aveva sempre sottolineato che avrebbe preso la decisione sulla base dei dati delle asl.
Valle Caudina, le scuole restano chiuse, tornano in classe solo i bimdi delle seconde elementari
I contagi sono in calo in Campania, ma per il presidente ora è ancora il momento di non rischiare. Bisogna continuare con la didattica a distanza per non far scoppiare qualche nuovo focolaio che possa annullare tutti i progressi ottenuti.