Valle Caudina: l’estate dei poveri (anche di animo…)
Ci prepariamo, dunque, alle più o meno meritate vacanze, che diventeranno ordinaria carrellata di selfies e sfoggio di benessere apparente.
Ci sta: bisogna evadere dalla povertà di questa Valle.
Io vivo dove la povertà la vedi, la tocchi, la ripudi, e non la sai combattere. La povertà di chi non andrà in vacanza, la povertà del padre di famiglia disposto a fare di tutto per tirare a campare, la povertà della madre a cui Don Nicola darà un paio di euro per il pane o qualche abito dismesso, la povertà della luce elettrica staccata, però, sono proprie di tutte le Valli, di tutti i paesi.
Ma io vivo dove la povertà dell’animo la vedi e la tocchi, e ci fai il callo.
Io vivo dove un “uomo” potrà picchiare una donna, e ci sarà sempre qualcuno pronto a “comprendere”, perché …poverino, il lavoro…era nervoso, e lei ha reagito, invece di subire, e se l’è cercata.
Io vivo dove ancora ad un figlio maschio che abuserà di una ragazzina, si potrà perdonare l’errore, perché sono loro, le femmine, gli shorts e le minigonne a provocarli.
E vivo dove nessuno giustifica la violenza, per carità, ci mancherebbe, ma…c’è sempre quel “ma” che confonde vittime e carnefici, brave persone e “bestie”, complici occulti della violenza e martiri inconsapevoli.
Io vivo nel mondo, ed in tutto il mondo c’è ente ignorante che si erge a paladina di quel maledetto “ma”. Però, sentire quel “ma” di persona, sentirlo sulla bocca della mia gente, sentirlo ancora, mi ha fatto incazzare sul serio.
Ho pensato che ce ne andremo in vacanza a sfoggiare bikini e benessere, senza lasciarci mai alle spalle la “povertà”, quella povertà dell’animo che non ci fa pena, perché siamo molto pietosi verso la povertà degli altri, e non ci accorgiamo di quanto siamo poveri dentro, così poveri da averci fatto il callo.
Ho, per la povertà, un’abiezione innata. La reputo il più disgustoso prodotto dell’egoismo e della stupidità degli uomini.
È molto triste che la povertà non vada in vacanza. Al ritorno dalle ferie, la troveremo ancora qui…
Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it