Valle Caudina: l’intervento del segretario della Cgil Fiordelisi sul primo maggio

2 Maggio 2023

Valle Caudina: l’intervento del segretario della Cgil Fiordelisi sul primo maggio

Valle Caudina: l’intervento del segretario della Cgil Fiordelisi sul primo maggio. Abbiamo saputo che il segretario generale della Cgil irpina,Franco Fiordelisi, si sia risentito perchè tirato in ballo dall’editoriale che il nostro direttore ha dedicato alla festività del primo maggio.

Naturalmente non c’è nulla di persoanale nei confronti del numero uno della Camera  del Lavoro, tanto è vero che pubblichiamo per intero l’intervento che ieri sera ha tenuto presso l’aula consiliare di San Martino Valle Caudina. La nostra è un’apertura di credito verso chi, sino ad ora, poco o nulla ha dedicato a questa terra. Attenzione, però,le aperture di credito non sono eterne e ci aguriamo che Fiordelisi ma anche Cisl,Uil e Ugl diano qualcosa alla Valle Caudina.Infine, un pensiero lo dedichiamo ai servi sciocchi che sono il peggio del peggio della Valle Caudina e che sono bipartisan,li trovi dall’estrema sinistra all’estrema destra.

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L’intervento del segretario

Buon primo maggio a tutte e tutti ….,.,

Il Primo Maggio 2023 è dedicato ai 75 anni della Costituzione e la CGIL, CISL e UIL nazionali celebrano questo evento a Potenza. La festa dei lavoratori del Sud ribadisce che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, come stabilito dal primo articolo della Costituzione, il quale afferma che i principi su cui si fonda la vita democratica dell’Italia sono sempre attuali e da attuare. La CGIL, CISL e UIL sottolineano che il lavoro dignitoso e stabile è uno strumento di progresso civico, di elevazione, uguaglianza, democrazia e libertà, ed è funzionale allo sviluppo dell’intero paese, non solo di alcune parti, aree o regioni.

Tuttavia, il tipo di lavoro che svolgi, per quanto tempo lo svolgi, con che contributi e tutele, rappresenta ancora un fattore divisivo e divaricante tra giovani, donne e precari, specialmente al Sud, dove abbondano lavoro nero, grigio e mal pagato che fa fuggire tanti giovani laureati.

È quindi importante rivendicare e pretendere un lavoro dignitoso in tutte le regioni che sia sicuro, stabile ed equamente retribuito, invece di creare regioni stato attraverso la secessione dei ricchi.

Come mondo del lavoro, lavoratrici e lavoratori, con i pensionati, siamo chiamati a lottare sempre per ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali, contro il precariato e per il lavoro stabile. Nelle aree interne, molti vanno via a causa della mancanza di lavoro dignitoso, impoverendo così il Sud. Lavorare significa poter progettare la propria vita e costruire il proprio futuro, e le regole del mercato del lavoro dovrebbero favorire il lavoro stabile.

Ed in questo la costituzione dice l’Italia è una Repubblica una ed indivisibile, riconoscendo le autonomie locali, ma non la secessione dei ricchi come stabilito dal DDL Calderoli o dalla voglia di presidenzialismo che svilisce la partecipazione e il ruolo parlamentare.

Combattere la modifica  costituzionale

Questa idea di modifica costituzionale deve essere combattuta valorizzando la costituzione  ad iniziare dalla progressività fiscale, per questo siamo mobilitati e continueremo a mobilitarci con le assemblee sindacali nei luoghi di lavoro  in particolare noi sindacalisti e lavoratori delle aree così dette depresse , per ivalori della costituzione, farli vivere , vuol dire rilanciare i temi utili ai singoli territori in modo alternativo e non concorrente .   Da anni le parti politiche hanno sbagliato inseguendo tendenze in essere nel paese alimentando idee differenziali e contraddittorie determinatesi dalle riforme iniziate nel 2001!

Sui Servizi essenziali Sanità, Istruzione, Pubblica Amministrazione, Assistenza Sociale, Infsnzia… così come Anche sulle politiche industriali,c’è stato il seme  perverso  figlio di queste modifiche che hanno implementato le disuguaglianze. Noi non condividiamo il percorso intrapreso dalle regioniPer cui rilanciamo verso il governo per non avere una discussione chiusa , deve essere ampia è aperta , e trasparente , con la  partecipazione del sindacato  confederale !

I Sindacati convocati di domenica alle 19, poche ore prima di un Consiglio dei Ministri dove è tutto già deciso.Un Def che non dà alcuna risposta a lavoratori, pensionati e giovani.

Nulla sulle pensioni, nonostante le tante promesse elettorali.

Nulla sulla rivalutazione, dopo il furto e il taglio della manovra di bilancio dello scorso anno.

Sulle tasse, poi, pochi soldi per i lavoratori dipendenti mentre i pensionati, che anche loro le pagano tutte e fino all’ultimo centesimo, vedono assottigliarsi la propria pensione per l’aumento dei prezzi e dell’inflazione senza ricevere alcun sostegno.

È un governo di classe e va contrastato. Rimangono tutte in campo le iniziative e le ragioni che ci hanno portato a indire le giornate di mobilitazione: 6 a Bologna, 13 a Milano, 20 a Napoli. C’è bisogno di un cambiamento vero della politica del governo! 

La  mobilitazione messa in campo da Cgil, Cisl e Uil è giusta e va sostenuta.

 Dovremo portarla avanti nel tempo e far sentire ancora più forte la voce delle milioni di persone che rappresentiamo.

Il primo maggio ad Ariano Irpino,simbolo della Vertenza Irpinia, parla echiede di mantenere gli impegni di investimento da PNRR nel Sud nelle Aree Interne ed in Irpinia, a partire dalla piattaforma Polo Logistico complementare alla Stazione Hirpinia della TAC. È inaccettabile che vengano tolte  risorse che non possiamo accettare di perdere, soprattutto quelle che erano state immaginate e definite per ridurre i divari delle aree sottosviluppate, favorendo l’occupazione giovanile e femminile, la mobilità sostenibile, la tutela ambientale e le transizioni energetiche e produttive.Siamo riusciti ad Uscire dalla discussione sindacale, aprendola  unitariamente, e portandola  avanti in tutte le sedi possibili, i vari governi sia nazionale che regionale sembravano  arroccato è chiusi  al confronto, ma agendo insieme, tutte le forze sociali, economiche ed istituzionali, abbiamo rimesso al centro l’Irpinia con un’idea forte e condivisa di lavoro e sviluppo!

Le comunità dell’Irpinia si identificano con questo luogo, con le modalità messe in atto unitariamente tra sindacati, forze economiche e sociali degli enti locali, che può rappresentare l’occasione a far mantenere gli impegni di investimento del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).

Scippo delle risorse

La situazione attuale, in cui vi è il rischio di scippo delle risorse destinate alle aree interne, rappresenta una vera e propria minaccia per lo sviluppo economico e sociale dell’intera provincia. È quindi importante che le comunità dell’Irpinia si uniscano e lottino unitariamente per difendere i propri interessi e per ottenere i finanziamenti necessari per il proprio sviluppo.

Il PNRR rappresenta una grande opportunità per l’economia dell’intera provincia, ma è importante che le politiche del governo nazionale e regionale agiscano in modo tempestivo e concreto per garantire la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie sia materiali che immateriali. È necessario evitare che il territorio irpino e le aree interne del Sud restino isolati e indifferenziati, e che siano costretti ad affrontare la decadenza economica e sociale.

CGIL CISL UIL sono fortemente impegnati in questa battaglia, che rappresenta un impegno condiviso da tutti i cittadini che desiderano un futuro migliore per il proprio territorio. È importante che la politica e i politici locali si impegnino concretamente per difendere gli interessi della comunità e per garantire il benessere e la crescita dell’intera provincia.

le ragioni salienti che rilanciamo per il Primo di Maggio e che vuol dare compattezza territoriale per uscire da questa condizione di insopportabile INDIFFERENZA ISTITUZIONALE a cui l’Irpinia non si vuole consegnare, rilanciando una vertenza generale che deve essere incardinata anche nei contesti regionali e nazionali perchè sia una tappa di accompagnamento alla mobilitazione nazionale unitaria che il 20 Maggio a Napoli vedrà protagonista tutto il Mezzogiorno d’Italia.

Andando per punti:

  • Infrastrutture immateriali come la Sanità, sempre più a rischio completa esternalizzazione e privatizzazione; sistema di Assistenza Sociale e della medicina territoriale determinante per la qualità della vita delle nostre comunità, sembra pensato più per gli equilibri politici  regionali che per il territorio, in cui si arretra inesorabilmente con grave nocumento per giovanissimi e anziani in una terra dove non si nasce ma neanche si può invecchiare;
  • per l’Istruzione invece di provare ad invertire la tendenza figlia della desertificazione demografica, si registrano dati ancora più penalizzanti generati dalla Legge di bilancio che inserisce requisiti dimensionali non applicabili alle aree interne mentre sullo sfondo l’ “Autonomia Differenziata” cristallizzerà le differenze Nord/Sud ampliando il divario e riducendo le risorse, mentre proprio in questo ambito è necessario investire sulla formazione permanente come diritto – dovere soggettivo e universale. Centralità dell’apprendimento durante tutto l’arco della vita contro ogni forma di esclusione e polarizzazione nel mercato del lavoro. In tale contesto bisognerebbe rafforzare le competenze tecnico – professionali del sistema educativo e renderlo più efficace con le esigenze del mondo dell’impresa. Solo così si potranno affrontare le nuove sfide della transizione green e della digitalizzazione per un lavoro di qualità ed un’adeguata remunerazione;
  • sul piano industriale, si rafforza la necessiti infrastrutture, stante l’attuale nuova complessità di collocazione nei mercati internazionali e si traduce in rischio chiusure o aumenti dei costi generali a scapito delle retribuzioni e tenuta sul mercato globale perché le industrie pagano dazio, proprio per la mancanza di una visione strategica del sistema infrastrutturale, che rischia anche di vanificare le implementazioni delle ZES sulle aree ASI. Immaginatevi l settore agroalimentare, la meccanica e o il settore trasporti come la IIA;
  • Infrastrutture nelle reti ( gas , acqua, depurazione, energie rinnovabili..) molte pubblic utility sono state gestite malissimo e ora  non hanno avuto accesso diretto per progetti finanziabili visto che le aziende potenzialmente abilitate, non possiedono più i requisitiper crisi e procedure concorsuali, dobbiamo agire affinché il coordinamento degli Enti Locali, Comuni, possa dare una visione generale collettiva e complessiva per il bene del territorio, andando oltre lo steccato del progettino paesano;
  • Progetto Piattaforma Polo Logistico in Valle Ufita non possiamo permettere che sia stralciata  dal PNRR  per le “revisioni “del Governo e per “distrazioni” varie ;
  • Completare la a lioni Grottaminarda; la Cervinara pianodardine aree asi; il completamento dell’ elettrificazione della ferrovia Benevento Avellino Nocera inferiore;  lo svincolo autostradale Salerno  avellino est;  l’Ofantina bis;  le reti Idriche con il contratto istituzionale di Sviluppo Acqua Bene Comune ;

 

Segretario Generale  CGIL   Avellino. Franco FIORDELLISI

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