Valle Caudina: lo strisciante e continuo attacco alla stampa locale

18 Aprile 2018

Valle Caudina: lo strisciante e continuo attacco alla stampa locale

All’inizio furono gli Amministratori di alcuni Comuni in Valle Caudina: erano risentiti perché, nel loro assurdo pensiero, i giornali locali (tra cui Il Caudino su tutti) brigavano per buttare fango sulle loro comunità e fare “opposizione”. Per loro fummo “giornalai” (ci perdonino i veri giornalai, il cui mestiere è sempre più una trincea).
Fu, poi, la volta delle Opposizioni di alcuni Comuni caudini: erano risentiti perché Il Caudino (e alcune altre testate locali) evidenziavano i risultati delle Amministrazioni e bacchettavano coloro che non sapevano fare l’opposizione. Per loro fummo “analfabeti funzionali”.
Non bastavano queste due categorie se ne aggiunse un’altra: quella dei preti. Alcuni di loro, infatti, erano arrabbiati perché davano notizie di disagi sociali o magari evidenziavamo le lotte intestine del clero caudino. Dagli amboni fummo definiti “Senza Dio”.
Si misero, poi, alcuni “colleghi” che, pur avendo incarichi pubblici, ci attaccavano. E non sappiamo bene il motivo. Per loro fummo “mercenari”.
Capitò poi che qualche esponente della criminalità “locale” ci facesse pervenire piccoli avvertimenti: “certe notizie meglio trattarle con le pinze”. E per loro fummo “spacciatori di fake news”.
Tacciamo per amor di patria qualche esponente delle Forze dell’Ordine che ci accusava di fare inutili “allarmismi”. Per loro fummo solo “ignoranti“.
In tutto ciò, alla continua delegittimazione della stampa locale (non è un fenomeno che riguarda solo Il Caudino) hanno contribuito lettere anonime infarcite di falsità e diffamazione. Tutte, ovviamente, recapitate alle Forze dell’ordine per i dovuti controlli (a proposito: grazie alla redazione di UserTv).
Cari lettori; ecco cosa devono combattere tutti i giorni i giornalisti che vi forniscono la più importante delle libertà: quella di informazione e quella di critica.
Ogni giorno dobbiamo subire telefonate, mail, commenti sui social. A che pro? Perché dobbiamo continuare a farlo? Se non siete anche voi a difendere il nostro ruolo, perché andare avanti?
E quando i siti chiuderanno e i giornali non saranno più in edicola: beh, allora capirete sul serio cosa significa “libertà di informazione”.

La Redazione 

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