Valle Caudina: L’ombra di Roberta Santaniello sul Parco Regionale del Partenio

Redazione
Valle Caudina: L’ombra di Roberta Santaniello sul Parco Regionale del Partenio

Il Parco Regionale del Partenio sarebbe diventato riserva di caccia personale per Roberta Santaniello, dirigente della giunta regionale della Campania. L’esponente del partito democratico è vicinissima al governatore De Luca, il quale le avrebbe dato campo libero a gestire tutto ciò che vuole in quello che dovrebbe essere un territorio protetto e che avrebbe un assoluto bisogno di rilancio. La protezione, invece, avviene per i suoi fedelissimi. Non a caso, presidente del Parco, la primavera scorsa, è stato nominato Francesco Iovino, anche lui esponente del Pd, che ha un grande merito. In passato, è stato il mentore per portare in politica la giovanissima dirigente. Questa circostanza probabilmente gli ha permesso di avere una nomina prestigiosa in un territorio che lui nemmeno conosce bene.
Il neo presidente, infatti, è di Lauro, comune che non fa parte del territorio del Parco. Ma si sa, per questo ruolo ci vogliono competenze, non l’appartenenza territoriale. Fa niente che poi non sai neanche come arrivare in luoghi montani di straordinaria bellezza. Attenzione, però, non è finita qui. A breve dovrà essere nominato il consiglio di amministrazione del Parco, composto, oltre che dal presidente, da quattro persone. Due devono essere esponenti delle associazioni agricole ed ecologiste, altri due, invece, devono essere politici, ossia, rappresentanti delle amministrazioni comunali che fanno parte della cosiddetta comunità del Parco. Ebbene, sarebbe in arrivo un nuovo premio per un altro fedelissimo della Santaniello. Uno dei due posti per il consiglio di amministrazione, per quanto riguarda la parte politica, sarebbe stato già opzionato per Simone Rozza, sindaco di Quadrelle. Tutto questo nel più assoluto silenzio delle amministrazioni comunali del Partenio, di tutti gli esponenti politici, anche del Partito Democratico. Roberta Santaniello ha deciso il Parco è roba sua e tutti gli altri devono stare in silenzio ed accontentarsi dell’unico posto disponibile che, forse, la dirigente della giunta regionale vorrà lasciare.