Valle Caudina: Luigi ruba un’ora alla malattia con la ” complicità ” della scuola
Valle Caudina: Luigi ruba un’ora alla malattia con la ” complicità ” della scuola. Tre anni sono trascorsi in un istante quando Luigi ha varcato la soglia della sua scuola. I ragazzi, i suoi compagni di classe, gli hanno fatto festa e lo hanno fatto risentire, immediatamente, uno di loro.
Luigi in dad
Luigi continua a studiare in didattica a distanza anche se l’emergenza covid è cessata. Lui non è potuto ancora rientrare in classe perché soffre di distrofia muscolare, in particolare della sindrome di Duchenne. Questo ragazzino combatte una guerra dal primo giorno in cui è venuto al mondo. Una guerra spietata che ha pochi alleati: i suoi genitori, sua sorella, qualche medico di questo nome e fisioterapisti coscienziosi.
Per il resto del mondo è invisibile. La nostra società sa essere insensibile, completamente indifferente e questo anche nelle piccole comunità dove la vita dovrebbe essere ancora a misura uomo.Per fortuna che ci sono i giovani, ragazzi come i compagni di classe di Luigi che se ne infischiano delle cosiddette diversità, anzi, se accolgono a braccia aperte per arricchirsi e per diventare persone migliori.
Questo anche grazie agli insegnamenti che vengono impartiti a scuola. Oltre alla tanto perseguita scuola del merito, delle eccellenze, grazie a Dio, c’è ancora la scuola delle passioni, dei sentimenti e delle emozioni. La scuola che insegna ancora ad essere umani, ad ascoltare i battiti del cuore , una scuola che riconosce in ogni suo allievo un tesoro da preservare.
I sentimenti della classe
Di questo è forgiata la classe di Luigi Gaudino che frequenta l’istituto superiore Lombardi di Airola. Luigi ha come angelo custode l’insegnante di sostegno Donato Ianniello che si attrezza in mille modi per stargli vicino ed oggi quando lo ha rivisto a scuola non ha nascosto l’emozione. Stessa emozione per la dirigente del Lombardi Maria Pirozzi. Anche lei ha partecipato a questa calorosa accoglienza.
” Rivedere Luigi, ha detto Maria Pirozzi, tra i corridoi della scuola è stata per me e per tutta la Comunità del Lombardi una gioia infinita. La scuola che accudisce, che si prende cura, che manifesta sentimenti, emozioni e calore, che nell’ intreccio tra istruzione e formazione coglie i bisogni e si spende per rispondere: questo ci sforziamo di essere, nella nostra missione quotidiana.
“Luigi è il nostro pargolo prediletto, ha concluso la dirigente, il nostro guerriero e noi condividiamo la sua lotta insieme alla sua famiglia senza demordere. E insieme vinceremo. Ti vogliamo bene Luigino carissimo”.
Sappiamo bene che quello che è stato fatto oggi da compagni di classe, dagli insegnanti e dalla dirigente non aumenterà il rating del Lombardi nelle classifiche che lasciano il tempo che trovano.
Giù il cappello
Ma, allo stesso tempo, siamo certi che ragazzi che sanno accogliere così il loro compagno, che sanno rispettare ed ammirare la sua lotta quotidiana, che imparano a metterci il cuore, saranno la migliore Italia di domani. Luigi, intanto, a scuola è restato solo un’ora e poi ha dovuto far ritorno a casa. Ha rubato un’ora alla maledetta malattia, un’ora per stare insieme ai supi amici e per sentirsi un ragazzo come gli altri. Per lui la guerra continua e davanti ad un ragazzo così bisogna solo togliersi il cappello.