Valle Caudina, maltempo: Chiedere lo stato di calamità

Redazione
Valle Caudina, maltempo: Chiedere lo stato di calamità

La grandine ha risparmiato poco, quasi niente. In meno di un’ora è andato distrutto il lavoro di un anno. Le campagne dei comuni di Rotondi, Cervinara e San Martino Valle Caudina sembrano essere state bersaglio di un bombardamento aereo. Ed è più o meno quello che è successo nella tarda mattinata di sabato.
I contadini, questa mattina, si aggiravano tra i solchi di pomodori, con una faccia tetra. Hanno raccolto qualche esemplare superstite, ma tutto il resto è andato distrutto. E non c’è più tempo neanche per ripiantare, si deve attendere il prossimo anno.
Stessa, triste sorte per uliveti, vigneti, meleti, piantagioni di pere e per gran parte degli ortaggi.
Non solo, la grandinata ha finito di affossare lo stato già comatoso della castanicoltura. La cosiddetta agricoltura a chilometri zero è andata farsi benedire. Ci sono tutti i presupposti per chiedere lo stato di calamità naturale, ma l’iter è lungo, tortuoso e difficile da ottenere.
La comunità montana Partenio/Vallo Lauro, una volta raccolte le stime dei danni, magari con l’aiuto delle associazioni agricole, dovrà inoltrarle alla regione Campania che, a sua volta, dovrà effettuare richiesta ufficiale al Governo centrale. Purtroppo, però, già da qualche anno, la politica governativa è restia a concedere queste riparazioni ed invita a stipulare assicurazioni, soprattutto contro la grandine. Da quel che ci è dato sapere, però, pochissimi, probabilmente nessuno, dalle nostre parti ha stipulato una tale polizza. Ed ora si rischia di non aver alcun ristoro, anche perché, la zona colpita è troppa circoscritta e, come avviene anche per tante altre questioni, la sorte dei comuni  irpini della Valle non interessa alla politica regionale o nazionale.