Valle Caudina. occupano un immobile comunale. assolti

Redazione
Valle Caudina. occupano un immobile comunale. assolti

Valle Caudina. occupano un immobile comunale. assolti . Il Giudice Monocratico presso il Tribunale Penale di Benevento – dott. ssa Daniela Fallarino-, accogliendo la richiesta difensiva formulata dall’ Avv. Giovanni Adamo del Foro di Avellino, difensore di entrambi gli imputati, ha pronunziato sentenza di assoluzione, escludendo la loro punibilità per particolare tenuità del fatto.

Occupazione immobile

Nello specifico, ai due giovani imputati S. D. e S.S., veniva contestata l’invasione e l’occupazione abusiva di un immobile di proprietà del Comune di Sant’Agata dei Goti sito in via Pennino, con l’aggravante di aver commesso i fatti su edifici pubblici destinati ad un uso pubblico.  

Il difensore ha cercato di sostenere che è doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione. Tenuto conto che il diritto all’abitazione rientra tra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzione.

 

Inoltre, ha ribadito che ogni consociato deve avvertire il dovere di concorrere alla formazione delle condizioni minime per garantire uno Stato sociale, facendo rientrare in esse anche il diritto all’abitazione, contribuendo a che la vita di ogni persona rifletta ogni giorno e sotto ogni aspetto l’immagine universale della dignità umana.   

Arringa finale

Infine, nel corso dell’arringa finale l’avvocato Adamo  ha dimostrato che il fatto addebitato poteva essere ritenuto di particolare tenuità, condizione che avrebbe escluso il riconoscimento di una loro responsabilità penale, soprattutto alla luce della condotta assunta dopo la commissione del fatto contestato.

A tal proposito, è stato evidenziato che dopo poco giorni dall’occupazione i due imputati, senza ricorrere all’emissione di nessun provvedimento coercitivo, abbandonarono spontaneamente l’immobile occupato.

Ultima circostanza

Tale ultima circostanza ha convinto il giudice ha riconoscere l’ipotesi scriminante della particolare tenuità del fatto addebitato, per cui la vicenda si è conclusa positivamente con una sentenza di assoluzione che chiude definitivamente questa vicenda processuale.