Valle Caudina: quel Vaso che collega Caudium ad Atene

Il Caudino
Valle Caudina: quel Vaso che collega Caudium ad Atene

Montesarchio. Luigina Tomay è una archeologa seria e preparata. Sta dedicando parte della sua vita professionale alla necropoli di Caudium: non solo perchè è la responsabile del museo nazionale del Sannio Caudino, ma probabilmente si è innamorata della storia di questa terra dove scavando si possono trovare tesori inestimabili. Si è lasciata rapire dalle suggestioni di una storia in parte ancora da scoprire e che proprio lei ed il suo team riesce a svelare un poco alla volta. Il ritrovamento del cratere attico di ieri l’ha galvanizzata per diversi motivi. Innanzitutto, anche se non lo dice, da quegli scavi in via Napoli si attendeva che venisse fuori qualcosa. In buona sostanza, il vaso è stato trovato in quello che dovrebbe essere quasi l’ingresso della necropoli. Ed è stato come se fosse stato trovato l’anello mancante tra la parte antica e la parte moderna. Le prime tombe sannitiche ritrovate, infatti, risalgono al nono secolo avanti Cristo, quelle contenente i vasi attici, invece, sono datate terzo o quarto secolo sempre avanti Cristo. Le prime hanno un rituale tutto sannitico, le ultime si abbeverano nella cultura della Magna Grecia. E’ facile pensare che, per la vicinanza, le elite sannitiche si siano abbeverate a questa nuova cultura mantenendo la fierezza delle proprie origini. Il cratere nella tomba, infatti, era sempre uno solo e stava a significare che la persona sepolta aveva aderito al topos della cerimonia del Simposio. Ricordiamo che i crateri servivano per mescolare l’acqua al vino in questi banchetti dove si parlava soprattutto di filosofia. Ma con il vaso trovato ieri le cose cambiano leggermente visto che già nel sesto secolo avanti Cristo, i maggiorenti di Caudium nobili e guerrieri erano in contatto con la Grecia e non con le loro colonie che erano in via di formazione. Erano in contatto direttamente con la madre patria, ossia con la città di Atene. Il cratere proviene proprio dalla culla dell’Attica.
Altra suggestione fortissima è che proprio in quegli anni ad Atene nasceva la democrazia grazie a Solone. Non è ancora la democrazia di Pericle ma è già un sistema che prevede la partecipazione alla gestione del potere di nuove classi sociali e regola l’azione giudiziaria. In quel periodo Roma era poco più di un villaggio e al sole della storia si faceva posto Atene e la civiltà greca, in grado poi di condizionare tutto l’Occidente sino ai nostri giorni.
Quella forma di governo inventata ad Atene, infatti, è ancora la migliore che l’umanità abbia mai potuto concepire. In quel contesto, la Valle Caudina era abitata da persone in grado di capire e di immergersi in quell’aria nuova proveniente da Atene, tanto da commercializzare direttamente con l’Attica. A solo pensarci vengono i brividi e ci fanno anche capire il tesoro che abbiamo sotto i nostri piedi. E’ sacrosanto, allora, dare la massima collaborazione a Luigina Tomay ed al suo fantastico team e fermare in ogni modo i tombaroli che, per pochi euro, portano via per sempre la nostra storia.
Infine, bisogna dare un nome al vaso che è stato ritrovato e che ora sarà restaurato. Lanciamo qui l’idea che, nonostante le figure riportate, dove ci sono scene dionisiache e di una gara tra aurighi sotto gli occhi di Atena, il nome debba richiamare Caudium, cioè la nostra bella Valle, così da essere il nostro più efficace strumento promozionale quando girerà, come siamo sicuri, i più importanti musei del mondo.

Peppino Vaccariello