Valle Caudina: reddito di cittadinanza sospeso da 4 mesi, non riesco a dare da mangiare ai miei figli

Redazione
Valle Caudina: reddito di cittadinanza sospeso da 4 mesi, non riesco a dare da mangiare ai miei figli
Sei milioni di italiani vivono in condizioni di assoluta povertà

Valle Caudina: reddito di cittadinanza sospeso da 4 mesi, non riesco a dare da mangiare ai miei figli. Ci ha scritto un percettore del reddito di cittadinanza della Valle Caudina. Questa persona ha un nome ed un cognome che il giornale conosce. Come sanno i nostri lettori, infatti, non pubblichiamo mai lettere di persone che si nascondono dietro l’anonimato. Abbiamo,però, deciso di omettere none e cognome perchè chi scrive ha dignità da vendere e ci dispiacerebbe esporlo, nostro malgrado, ad una gogna mediatica.

Reddito sospeso

Quest’uomo ha moglie e figli, eppure, nonostante abbia tutti i requisiti in regola, il suo reddito di cittadinanza è sospeso da quattro mesi.  ll lettore ci descrive quello sta passando senza quelle poche centinaia di euro. Poche per chi ha altri guadagni e rendite, tante per persone come lui che diventano sempre più numerose. Vi lasciamo alla lettura di questa missiva e, per una volta, prima di giudicare mettiamoci nei panni di chi soffre e lo fa con dignità.

Buonasera,

Prima di tutto voglio complimentarmi con la testata del caudino per il meticoloso lavoro che ogni giorno riesce a svolgere riportando notizie anche di altre province e regioni, detto questo, scrivo per portare a conoscenza di tanti,le difficoltà e le disavventure dei percettori del reddito di cittadinanza degli ultimi mesi.
Disavventure delle quali nessun mezzo di stampa ne parla. Il sottoscritto è anch’egli un percettore che negli ultimi 4 mesi si è visto sospeso il reddito di cittadinanza pur mantenendo i requisiti per la fruizione ed in tale situazione sono migliaia di famiglie che essendo senza lavoro non riescono a mettere a tavolo un piatto di pasta per i propri figli nè riescono a fronteggiare il  Pagamento delle utenze domestiche, tutto ciò in un paese democratico è inconcepibile, senza volermi soffermarmi sui ritardi nei pagamenti per chi ha ancora la fortuna di usufruirne.
Come cittadino italiano mi sento deluso,
Arrabbiato e sto preparando le valigie per andare a lavorare all’estero perché uno Stato che tratta le persone in difficoltà come appestati o peggio ancora come drogati da metadone di stato non ci sto più bene.

Aiutare le persone più deboli

Uno Stato dovrebbe tutelare prima di tutto le fasce deboli e non metterli alla gogna mediatica facendoli passare come parassiti della società che lucrano sul lavoro altrui o ai quali piace essere senza lavoro per rimanere comodamente sul divano, perché sul divano con tanti pensieri per la testa e senza soldi in tasca proprio bene non si stà.  Spero che renderete pubblico il mio sfogo.
 Sin qui la lettera di questo padre di famiglia. Davvero non si sono commenti da fare, si dovrebbe agire e farlo subito ma sappiamo che oramai il potere è sordo e cieco. Buona fortuna, caro lettore,le augoriamo di trovare presto lavoro e ci auguriamo che riesca a non emigrare per continuare a lottare contro le ingiustizie.