Valle Caudina, San Michele e le sue grotte: aiuto contro il demonio

Redazione
Valle Caudina, San Michele e le sue grotte: aiuto contro il demonio

I simulacri di San Michele Arcangelo a Cervinara sono due, uno acquistato e fatto restaurare dal sig. Liberato Zurlo che con un gruppo di amici devoti lo ha posto nella grotta dell’Angelo sul Monte Pizzone di Cervinara, (luogo molto suggestivo e impervio), l’altro per cui è stato acquistato e donato alla chiesa parrocchiale di San Nicola vescovo, in modo da poterlo venerare anche senza salire al monte.
A Cervinara vi sono anche tre “reliquie” provenienti dal Gargano, sono tre rocce prelevate dalla Grotta del Gargano, una è conservata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle, un’altra nella chiesa parrocchiale di San Nicola vescovo e la terza nella grotta dell’Angelo del monte Pizzone o monte Tolino. Inoltre vi è una immagine nella Chiesa di San Gennaro con un altro sasso del Gargano.
È difficile condensare un argomento così dibattuto come quello delle numerose grotte di San Michele.
Certamente la tradizione e l’esperienza garganica hanno influenzato le caratteristiche del culto in occidente e specialmente nell’ Italia meridionale con grotte definite anche ad “instar Gargani” proprio perché ne riproducevano le caratteristiche. Vedi Olevano sul Tusciano oppure Sutri o Sant’Angelo a Fasanella.  Quindi si tratta molte volte di grotte, santuari, modellati sul prototipo che è quello dell’unica basilica non consacrata da mano di uomo . Molti studiosi ritengono che nei santuari più antichi l’Arcangelo abbia sostituito divinità pagane, ad esempio Esculapio, Podalirio, Ercole, Calcante. Essendo in origine un culto principalmente iatrico.
La presenza della acqua, la stilla, ha contribuito in determinate grotte a completare la somiglianza con il santuario principale. Molto si dice dell’ importanza dei longobardi nel promuovere il culto ma l’uso della grotta non sembra il frutto di una volontà politico religiosa, semmai il rapporto con la transumanza ha più argomenti. Difatti l’8 maggio e il 29 Settenbre, date dedicate alla memoria di San Michele erano collegate anche alla transumanza oltre che a battaglie e al miracolo del Gargano.
L’amico studioso Giacomo Beni pensa che l’Angelo sia stato un giusto obliteratore di culti pagani all’interno di tante grotte. Forse anche qualche eremita e pastore  può aver favorito la devozione in alcune grotte. Grotte usate per la transumanza e poi più tardi per il rifugio dei briganti al sud. Come possiamo vedere su questo fenomeno si possono fare varie interpretazioni, anche una somiglianza con il culto di Mitra, poiché non certe sono le origini a causa dei pochi indizi documentari.  Pensiamo che molto della tradizione occidentale, in riferimento ai luoghi dove si trovano grotte o chiese dedicate a San Michele, derivi probabilmente da Costantinopoli. Infatti è significativo, a tal proposito, che il santuario di Costantinopoli ha molte convergenze con quello garganico : ambedue in altura, con suggestivo scenario naturale, ambedue avevano ospitato culti pagani, vi si praticava l’incubatio, c’era la stilla.
Spesso l’Arcangelo è rappresentato come un dignitario bizantino.
Un’altra volta diremo della famosa linea Micaelica che unisce Mont San Michele in Francia, la Sacra di San Michele in Piemonte il Santuario Garganico
Per San Giustino Martire tutti questi culti erano da una parte un’anelito a Dio , dall’altra una venerazione dei demoni che poi la devozione all’Arcangelo a nostro parere ha spazzato via.
Infatti, secondo un esorcista autorizzato locale, dopo il tradimento di Lucifero, dopo la sua ribellione, la perfezione rappresentata da questi due angeli (Lucifero e Michele) venne spezzata, e divennero acerrimi nemici. Michele fece della guerra contro il suo antico avversario la ragione della sua stessa esistenza, scacciandolo dal cielo, perseguitandolo attraverso i millenni, difendendo l’umanità dalle sue insidie e dalle sue tentazioni. Da allora l’Arcangelo Michele è divenuto il punitore di tutti coloro i quali si innalzano contro Dio, dei superbi, difensore della Fede, della Verità, della Chiesa stessa.
Esso è detto anche portatore delle anime nell’aldilà, “psicopompo”, spesso infatti è rappresentato con la bilancia in mano per pesare il bene delle anime dei defunti.
Michele è perciò l’immagine del bene spirituale che vince sulle manifestazioni straordinarie del male.
Che San Michele difenda Cervinara dal male, non semplici invocazioni, neanche superstizione ma fede attraverso lui nel Signore che con la morte in croce ha schiacciato insieme a sua Madre Immacolata e Addolorata Regina di Cervinara l’antico serpente.
Ah dimenticavo….e la fonte e il titolo della Madonna del Bagno? Non c’entra con i Santuari dell’acqua?
Auspichiamo un convegno su ciò.

Tiziano Izzo