Valle Caudina: tre colpi di pistola contro l’auto di un carabiniere

Redazione
Valle Caudina: tre colpi di pistola contro l’auto di un carabiniere
Spara ad un 30enne all'addome, arrestato 27enne di Mercogliano

Valle Caudina: tre colpi di pistola contro l’auto di un carabiniere. Colpi di pistola contro l’auto di un carabiniere. E’ accaduto nella notte a Sant’Agta dei Goti, dove nel mirino è finita l’auto di un militare che lavora fuori provincia. Lo scrive Ottopagine Benevento.

Tre colpi di pistola

Secondo una prima ricostruzione, i malviventi avrebbero fatto fuoco più volte, tre i colpi che avrebbero centrato la vettura, parcheggiata dinanzi all’abitazione. Scattato l’allarme, sul posto sono accorsi i carabinieri della Compagnia di Montesarchio, che hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’attentato.

Un gesto che ha inevitabilmente creato paura. L’obiettivo è stabilire il movente, se sia collegato all’attività professionale o ad altro. Un episodio inquietante che segue, nella città saticulana, quello registrato circa due mesi, quando in fiamme era andata un’auto.

Mirko, 27 anni, si impicca nel carcere di Benevento

Era arrivato a Benevento sabato scorso da Palermo, Mirko, 27 anni, napoletano dopo aver girato varie carceri. Ieri pomeriggio si è impiccato. La magistratura ha aperto un’inchiesta e la salma sarà sottoposta ad autopsia.

Il magistrato Federica Colucci si occupa di questo caso. Questo è il secondo suicidio quest’anno che avviene nel carcere di Benevento. E’ il settimo suicidio in Campania, il secondo a Benevento, dopo Avellino, Poggioreale, Avellino, 1 giovane in una Casa Alloggio di Caserta, Santa Maria Capua Vetere.

In Italia dall’inizio dell’anno si sono verificati 32 suicidi. Il garante Ciambriello: “Le persone affette da problemi psichici devono evitare il carcere, perché incompatibili con esso”.

Il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello continua:” Contrariamente alle altre volte, non intendo interrogarmi sulle cause che hanno indotto il giovane detenuto, con problemi psichici, a compiere il gesto estremo.

Non intendo farlo né per sfuggire alla disamina attenta ed approfondita del dato né per trattare la triste notizia con superficialità; ma semplicemente perché la risposta è ben nota a tutti coloro che sono responsabili di questo ulteriore tragico evento.

Colpa delle Istituzioni

Solo ed esclusivamente le Istituzioni che ai vari livelli: sanitario, dell’amministrazione penitenziaria, della magistratura, Dipartimenti di salute mentale; e in primis la politica finta e pavida. Che la retorica lasci spazio ai facta concludentia!!

In presenza di soggetti affetti da problemi psichici, per una cura dei medesimi presso strutture alternative laddove possibile, diversamente, se obbligati a rimanere in carcere, che siano seguiti e monitorati da figure professionali ad hoc e a tempo pieno.

In primis Psichiatri, tecnici della riabilitazione, psicologi, assistenti sociali. A Benevento, e in tantissimi Istituti penitenziari della Campania non è così .”

Ciambriello stigmatizza il fatto che nelle carceri campane mancano da tempo figure professionali. Pur essendoci tanti detenuti che entrano con problemi psichici; in tantissime carceri non c’è il reparto di articolazione psichiatrica o anche dove c’è come a Benevento non c’è lo psichiatra a tempo pieno.

Ciambriello così conclude: “Per fronteggiare gli innumerevoli casi critici come quello di Mirko, una vita difficile e travagliata, ho chiesto al Provveditore campano dell’Amministrazione penitenziaria di convocare subito un incontro con i responsabili regionali e provinciali della sanità penitenziaria, i garanti territoriali, i presidenti della magistratura di sorveglianza.

Quattro detenuti su dieci in Campania hanno problematiche psichiatriche, mentre il 65%  convive con un disturbo della personalità e nel 2020 la percentuale degli psicofarmaci somministrati ai detenuti rappresenta il 43% dell’utilizzo complessivo di farmaci.”