Valle Caudina: truffa on line, assolto 27enne

Redazione
Valle Caudina: truffa on line, assolto 27enne
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Valle Caudina: truffa on line, assolto 27enne. Il Tribunale di Pavia, in composizione monocratica, ha mandato assolto C.F. di anni 27, attualmente residente a Milano ma do origini sammartinesi.

Procedimenti penali per truffa

Il giovane assistito dall’avvocato Giovanni Adamo, era stato sottoposto a procedimento penale perché con artifizi e raggiri consistiti nel mettere in vendita su internet un telefono cellulare, ad un prezzo molto conveniente, induceva la vittima a farsi versare la somma di 200 euro su una sua post-pay, senza adempiere alla sua controprestazione.

Nel corso della trattazione del processo la pubblica accusa aveva provveduto a formulare richieste di prosecuzione del giudizio nei confronti del giovane. Tale attività lasciava intendere che in caso di conclusione dello stesso avesse formulato una richiesta di condanna.

All’inizio della fase preliminare, tenutasi con le forme della videoconferenza, il difensore del giovane ha prospettato una questione processuale di notevole rilevanza. In particolare, ha rappresentato al giudice che nei reati perseguibili a querela della persona offesa, la presenza in aula e la costituzione in giudizio devono essere intese come comportamenti finalizzati ad ottenere un ristoro per il danno economico subito.

Viceversa, richiamando una serie di recenti decisioni della Suprema Corte di Cassazione, la difesa ha fatto notare che l’assenza della persona offesa può essere interpretata come la mancanza di un interesse giuridicamente e processualmente rilevante alla continuazione del procedimento penale, ossia deve essere intesa come remissione tacita di querela. Il giudice, riservandosi la sua decisione si è ritirato in camera di consiglio, durata circa mezz’ora.

Sentenza di proscioglimento

All’esito della stessa ha pronunciato sentenza di proscioglimento ritenendo che il giovane non debba essere processato, ed ha dichiarato di non doversi procedere nei suoi confronti. Ancora una volta, la linea difensiva tracciata dal difensore ha trovato condivisione nel giudice procedente. È sicuramente una decisione molto significativa perché evita il giudizio penale a carico del giovane e gli restituisce una serenità per il suo futuro.