Venerdì 12 è arrivato, ma della cassa integrazione neanche l’ombra

Redazione
Venerdì 12 è arrivato, ma della cassa integrazione neanche l’ombra
Venerdì 12 è arrivato, ma della cassa integrazione neanche l'ombra

Venerdì 12 è arrivato, ma della cassa integrazione neanche l’ombra. Il  nostro Paese sta vivendo una situazione difficile e di grande sofferenza e le Aziende sono le prime a subirla. Ma il dramma sociale ed economico dei lavoratori sta assumendo proporzioni e modalità preoccupanti e angoscianti. Tutti i giorni ascoltiamo vani e inutili proclami del Governo. In particolare sulle tempistiche della Cassa Integrazione, che non corrispondono alla realtà. Noi Consulenti del Lavoro non vogliamo essere portatori di continue brutte notizie.

Da ultimo, infatti, abbiamo ascoltato il Presidente dell’INPS Tridico e il Ministro dell’Economia Gualtieri, che avevano assicurato che il 12 giugno sarebbe stata pagata la Cassa Integrazione a tutti i lavoratori per i mesi di marzo, aprile, maggio. Venerdì 12 però è passato e delle indennità per i lavoratori nemmeno l’ombra.

Lentezza

Solo ieri sono arrivate a me, come Consulente del Lavoro, autorizzazioni di istanze di Cig prodotte a marzo. Istanze che solo adesso possono essere lavorate, passaggio obbligato per la loro effettiva liquidazione. Si tratta  di richieste inviate a marzo che verranno liquidate, se tutto va bene, entro la metà di luglio. Cioè con un ritardo di quasi 4 mesi, per ancora il 20% dei lavoratori.

Alimentare false speranze porta solo ad aggiungere difficoltà alle difficoltà, creando un generalizzato stato di tensione sociale. Ci troviamo sicuramente nel bel mezzo di una crisi di proporzioni mai viste prima. Una crisi  causata dalla pandemia, e la stiamo affrontando con un sistema politico e burocratico, economico e sociale troppo vetusto. Ci aspettiamo che si possa intervenire prontamente per il bene dell’intera collettività.

Coerenza

Non ci sembra per nulla coerente che il tutto e come già successo, venga addebitato nei fatti a noi operatori del sociale che in questi mesi ed in silenzio, abbiamo prodotto uno sforzo lavorativo che peraltro nessuno ci ha riconosciuto e giammai nessuno ci riconoscerà! Non vogliamo riconoscimenti ma unicamente coerenza e soprattutto rispetto per il nostro lavoro e per tutti coloro che con dignità stanno aspettando di ricevere quanto in loro diritto” – E’ quanto ha dichiarato Nino Carmine Cafasso Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.