300 milioni di euro per la viabilità delle aree interne
300 milioni di euro per la viabilità delle aree interne. “Sono in arrivo 300 milioni di euro per sostenere gli investimenti nella viabilità delle aree interne. I fondi provengono dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) a valere sugli anni dal 2021 al 2026 e favoriranno le spese per il miglioramento dell’accessibilità e sicurezza delle strade nelle 72 aree interne del Paese.
Programmazione entro fine anno
Entro la fine dell’anno si avrà la programmazione, previa predisposizione delle progettualità da parte degli enti locali interessati” così il deputato M5S Pasquale Maglione in una nota.“Queste risorse – prosegue il deputato – rappresentano solo una parte degli investimenti che il Pnrr e il Fondo complementare riservano alle aree interne, che ammontano complessivamente a un miliardo e 125 milioni di euro.
Sono risorse ingenti e che vanno canalizzate in interventi il più possibile adeguati alle esigenze dei territori. Ricordo infatti che possono essere richieste non solo per interventi straordinari di manutenzione della viabilità, ma anche per la riduzione dell’inquinamento ambientale e dell’esposizione al rischio idrogeologico, oltre che per la realizzazione di corridoi naturali e la messa in funzione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici o ibridi.
In questo modo quindi si potranno finanziare progetti che comprendano il miglioramento della viabilità in senso più esteso, e che per questo – conclude Maglione – vanno predisposti in maniera intelligente e con una programmazione razionale e adeguata”.
Sin qui il comunicato stampa del parlamentare caudino. Il deputato Maglione sostiene che per la viabilità delle aree interne vengono stanziate risorse ingenti. 300 milioni di euro indubbiamente lo sono.
Meno di cinque milioni di euro
Ma lo stesso deputato, però, riferisce che andranno ripartite per le 72aree interne del paese. Questo vuol dire, a conti fatti, che si tratta di meno di cinque milioni di euro ad area. Insomma, il solito palliativo che non certo risolvono i problemi di sicurezza e accessebilità di queste aree del paese in cui si trova la Valle Caudina.