Airola: le mamme pro dad liberano l’aula consiliare

Redazione
Airola: le mamme pro dad liberano l’aula consiliare
Airola: le mamme pro dad liberano l'aula consiliare

Airola: le mamme pro dad liberano l’aula consiliare. Termina l’occupazione dell’aula consiliare di Airola, ma la protesta non finisce. I genitori intendono tutelare il diritto alla salute dei loro figli ed anche domani le aule del centro caudino verranno disertate.

Mamme pro dad

Le mamme pro dad non hanno intenzione di gettare la spugna. Dopo aver raccolto oltre 1500 firme per continuare. In queste ultime settimane, la didattica a distanza, questa mattina non hanno mandato i loro figli a scuola.

I numeri di questa mattina quando doveva riprendere la didattica in presenza parlano chiaro.  Alla scuola dell’infanzia, questa mattina, si sono presentati 17 bambini su 158. Cinquantaquattro alunni, invece, hanno varcato la soglia della scuola elementare, ma gli iscritti sono ben 384. Trenta su 300 alle medie.

Mentre, davvero dovrebbe indurre ad una riflessione il dato delle Superiori. Solo 10 studenti su ben 970 hanno deciso di andare a scuola. Si tratta di una risposta chiarissima. La gente di Airola ha paura e nessun può dare loro torto.

Certo, alcuni genitori si appellano al diritto allo studio e, quindi. contro le ordinanze del sindaco Napoletano hanno presentato ricorso al tar ed hanno vinto. Nulla da eccepire. Ma, per il momento almeno, gli altri genitori non manderanno i loro figli a scuola.

Aule deserte

Così, i figli dei genitori pro dad faranno lezione in aule semivuote. In questa sorta di deserto, quindi, non ci potrà essere alcun tipo di socializzazione. Non pensiamo sia il massimo per i bambini che andranno a scuola.

Le mamme, intanto, hanno deciso di liberare, pacificamente, l’aula consiliare perché hanno fatto notare che  non si può impugnare il decreto del presidente Draghi in alcun modo. I numeri, però, fanno temere il peggio ed allora anche domani in pochi torneranno in aula.

Se le cose dovessero continuare così questi genitori dovranno rispondere anche davanti alla legge del loro operato. Sino a sedici anni, infatti, la scuola in Italia è obbligatoria. Come dire, oltre il danno anche la beffa.