Cervinara, addio a Maria: donna dal sorriso unico

Il Caudino
Cervinara, addio a Maria: donna dal sorriso unico

Cervinara. La mattina, la incontravi mentre in modo festoso caricava i suoi due bambini sulla Citroen C 3 e li accompagnava a scuola. Qualche volta il sabato pomeriggio mentre li portava al catechismo o alla riunione dell’Acr, oppure quando portava a spasso il suo cagnolino. Aveva sempre un sorriso radioso e se non fosse stato per un cappellino o un foulard che indossava per nascondere i nefasti effetti della chemioterapia, non avresti mai pensato che stesse lottando contro un cancro. Poi sbirciavi sul profilo Facebook del marito e quando postava delle delizie gastronomiche, pensavi che stesse andando tutto bene, che la lotta poteva volgersi a suo favore. Lo pensavi, ma soprattutto lo speravi e pregavi Iddio perché fosse così. Non è stato così, purtroppo, la signora Mariaddolorata Cifielllo, a soli 43 anni,ha perso la sua battaglia contro un tumore. La sua forza, il grande amore del marito e dei tre figli e di tutto coloro che le volevano bene, non sono stati sufficienti ad avere la meglio sul male. Una vicenda del genere, anche se così dolorosa, non dovrebbe trovare spazio su un giornale. Lo trova, però, perché la signora Cifiello è una di quelle tante persone che l’azienda sanitaria locale di Avellino, nella persona fisica di Sergio Florio prima e Mario Ferrante oggi, hanno, volutamente, fatto male, ma tanto male. La signora è una di quelle persone che nonostante era alle prese con una lotta tanto importante ha dovuto affrontare l’assurda situazione di vedere chiusa la farmacia del poliambulatorio di Cervinara. Le non più ma altre 49 persone devono, tutt’oggi, recarsi ad Avellino per ritirare farmaci essenziali. Una decisione presa, come se questi ammalati fossero solo dei numeri e, priva di qualsiasi umanità. A tutt’oggi la farmacia resta chiusa. Le amministrazioni di Cervinara e Rotondi inviano loro impiegati, con mezzi comunali per ritirare questi farmaci. E poi, si parla di medicina di prossimità, del fatto che i pazienti debbano essere curati quanto più vicino le loro abitazioni, che i ricoveri negli ospedali devono essere ridotti al minimo. La scomparsa di questa donna, che aveva solo 43 anni mette in luce anche un altro aspetto. Chi dirige queste aziende, coloro che stanno ai piani alti non tengono in alcuna considerazioni le sorti delle persone di cui si dovrebbero prendere cura. Pensano ai numeri, ai conti, ma non a uomini e donne, alle loro sofferenze, alle loro famiglie. E’ una storia di una inumanità infinita. Noi de Il Caudino on line, stiamo denunciando dal mese di Luglio questa situazione, che definire ingiusta, è solo un eufemismo. Lo stiamo facendo per un solo motivo, perché conosciamo il calore che ti può dare un sorriso. Purtroppo, da oggi non potremo più contare sul buongiorno della signora Mariaaddolorata. Ma proprio per lei continueremo la battaglia di denuncia che non abbiamo mai interrotto. Sia lieve la terra a questa donna ed i suoi cari possano restare così come lei avrebbe voluto.

Peppino Vaccariello