Cervinara: atti vandalici alla pista ciclabile, specchio di una società
Cervinara: atti vandalici alla pista ciclabile, specchio di una società. Una pista, immersa nel verde, usata per passeggiare, per girare in bicicletta e per fare sport. Una bella intuizione della giunta di Cervinara, guidata allora dal sindaco Filuccio Tangredi. Negli anni la pista ciclabile che parte da via Patrocelli.
Il progressivo abbandono
Purtroppo, tanti nostri lettori di Cervinara e non solo, continuano a segnalarci lo stato di abbandono in cui versa questo luogo. Senza contare i soliti teppistelli che fanno di tutto per deturpare il bello che si può trovare in paese.
Questi continui atti contro la collettività andrebbero severamente sanzionati. Invece, si continua a distruggere il patrimonio pubblico senza che nessuno paghi mai. L’impianto di videosorveglianza funziona poco e funziona male.
Cervinara: atti vandalici alla pista ciclabile, specchio di una società
La drammatica conferma della scarsa funzionalità dell’impianto di video sorveglianza è arrivata nei giorni della scomparsa di Antonio Moscatiello. Le telecamere non permettono una mappatura seria del territorio.
Senza contare che dovrebbe esserci un addetto che controlli le immagini. Mentre la pianta organica del comune di Cervinara continua a perdere pezzi. Da tempo si parla di concorsi, ma sembrano far parte del solito libro dei sogni.
Ed allora, subentra la rassegnazione nel dover continuamente segnalare l’opera nefasta di poche persone che diventano padroni incontrasti del territorio.
Quella pista ciclabile viene usata da tantissime persone con il massimo rispetto ed attenzione. Proprio queste persone ci chiedono interventi di salvaguardia. Noi giriamo a chi di dovere nella speranza che possano arrivare al più presto.
Inutile spreco
Ma, senza i controlli e senza le dovute sanzioni, l’ennesimo intervento diventa solo un inutile spreco. Una sorta di giochino, io rompo e tu aggiusti. Peccato che questo giochini costi soldi alla collettività.
Altra cosa, se si pesca uno di questi teppisti a distruggere, meglio far finta di niente. Se si interviene, infatti, si corre anche il rischio di innescare da parte loro comportamenti e reazioni violente. Così, una comunità si deve rassegnare a restare ostaggio di poche persone.