Cervinara dice addio a Luigi De Simone, il muratore con la voce da tenore
Cervinara dice addio a Luigi De Simone, il muratore con la voce da tenore. Per quelli come lui la pensione non esiste. Solo l’aggravarsi della malattia l’aveva costretto in un letto,. Altrimenti, alle prime ore dell’alba, avrebbe messo in moto l’Ape Car per andare in campagna o per fare un servizio di muratura a qualche amico sincero.
Metteva in moto il tre ruote e dava la sveglia a tutti i Salomoni. Ed era così in estate ed in inverno, con la pioggia, con il freddo ed il sole cocente.
Una vita di lavoro
Luigi De Simone, Mast Luigi ‘o mbiccius , ha lavorato tutta la sua vita. Per lui la vita era lavoro, un lavoro che doveva dargli decoro e dignità. Lo chiamavano Mbiccius perché era una persona precisa. Uno che aveva una sola parola ed una sola faccia. Non poteva sopportare, quindi, le persone false e bugiarde.
Era un maestro muratore. Aveva iniziato giovanissimo ed aveva imparato tutti i rudimenti di questo durissimo mestiere che aveva esercitato per diversi anni anche in Svizzera. Per tanti anni a Cervinara è stato titolare di una ditta edile, una delle poche che pagava il giusto gli operai, a cui venivano versati anche i contributi. Una vera e propria anomalia per un paese come Cervinara.
Per questo Mast Luigi non si è arricchito con il terremoto e con le altre speculazioni. Ma di questo andava veramente fiero, era una medaglia che aveva sul petto. Era un burbero, ma come tutti i burberi aveva il cuore tenero che si scioglieva davanti all’amata moglie, la signora Antonietta.
Purtroppo, però, la vita non gli ha risparmiato colpi bassi, come la perdita giovanissimo dell’amato figlio Salvatore. La scomparsa della moglie lo aveva fiaccato ancora di più. Poi l’arrivo della malattia , contro la quale si è battuto come un leone. Lo piangono la figlia Maria con il marito Michele, il figlio Carmine con la moglie Linda, il fratello Carmine, la sorella Elena ed in tanti nipoti e bisnipoti che gli hanno rallegrato gli ultimi giorni della sua vita.
E lucevan le stelle
A chi scrive piace ricordarlo in uno dei tanti momenti conviviali, al termine dei quali, nel silenzio più assoluto lui, con una limpida voce tenorile, intonava E lucevan le Stelle, l’aria più famosa della Tosca di Giacomo Puccini.
Buon viaggio Mastro Luigi, è arrivata l’ora in cui il tuo patire su questa terra è terminato. Nell’alto dei cieli ti attendono tua moglie e tuo figlio Salvatore. P.V.