Cervinara: individuato un nuovo positivo, salgono a 64 i contagi
Cervinara: individuato un nuovo positivo, salgono a 64 i contagi. Si registra un nuovo positivo a Cervinara. Lo fa sapere il sindaco Caterina Lengua, dopo il quotidiano confronto con l’asl Avellino. La prima cittadina tiene a sottolineare che si tratta di una persona riconducibile ai quattro nuclei familiari investiti da questa nuova ondata. Intanto i positivi a Cervinara salgono a 64, mentre si continua con i comportamenti irresponsabili.
Tutto tace a Cervinara. Lamentele e richieste che hanno caratterizzato gran parte della giornata, come per incanto, non hanno più ragione di essere.
Didattica a distanza
Il sindaco Caterina Lengua, da lunedì prossimo, sentite Asl e Prefettura, ha stabilito che le scuole di ogni ordine e grado tornino in modalità didattica a distanza.
In realtà, per prime, seconde medie e istituti superiori si tratta di restare in dad. Comunque, chiuse le scuole, nessuno recrimina. Eppure nel paese dove, al momento, si contano 63 positivi, ma il numero è destinato a crescere, anche questa sera non mancano gli assembramenti.
Via Roma, piazza Trescine e piazza Elena brulicano di persone. All’appello non manca nessuno. Come sempre, trovi gli adolescenti, i ragazzi più grandi e quelli che potrebbero essere i loro genitori. Drink in una mano, sigaretta nell’altra, uno accanto all’altro e mascherina abbassata.
Al di là dei 63 positivi, oggi la Campania si trova ancora in zona rossa e quel tipo di assembramento è vietato anche in zona gialla. Ma nessuno denuncia questo pericolo. Magari qualche genitori potrebbe fare un piccolo giro e vedere di persona quello che succede.
La voglia di farsi male
Per tutta la giornata di oggi, il grande problema del contagio a Cervinara era la scuola. Poi, sul far del tramonto, con le scuole in dad, non esistono più problemi di contagio. Esiste solo la voglia di farsi del male, ma proprio tanto male. Ed esiste solo l’ambivalenza di certi genitori.
Per carità, non vogliamo generalizzare, ma i soldi per drink e sigarette i loro figli da qualche parte li devono pur prendere. Ed uscire, ad un certa ora, vuol dire, per forza di cose, andare a fare assembramenti. Il comportamento degli adulti, francamente, ci sembra ipocrita.
Chiedere di tenere, ancora le scuole chiuse e poi consentire ai loro figli di fare questi assembramenti selvaggi rappresenta l’ennesima follia di questa pandemia.