Cervinara, la guerra delle Chiese: “San Cosma appartiene a San Marciano”

Il Caudino
Cervinara, la guerra delle Chiese: “San Cosma appartiene a San Marciano”

Sta girando in questi giorni un volantino distribuito a Cervinara che riapre una vecchia ferita tra le comunità parrocchiali locali. Nel volantino si legge che la “Chiesa di San Cosma” appartiene a San Marciano e non come erroneamente negli anni si è riportato, cioè appartenente alla parrocchia di Sant’Adiutore.
Il volantino, di cui si può presumere l’autore, afferma che la “tabella posta sul cancello della chiesetta è totalmente inventata”. Non solo, riporta anche:
Oggi all’inizio del terzo millennio dell’era cristiana dopo essersi impossessati della Chiesetta della Madonna e di tutto il resto, si sta attuando un subdolo piano per impossessarsi anche delle famiglie attorno alla chiesetta… Questa manovra va denunciata: si sta ripetendo la stessa storia di fine Ottocento. 

Ecco il testo completo del documento:
“Ai fedeli di San Marciano. In specie a coloro che abitano attorno alla chiesetta campestre di San Cosma. Gesù dice la verità vi farà liberi è giunto il momento di conoscere la vera storia della chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano. Questa storia trova un inoppugnabile fondamento in un documento cartaceo di cui si esclude qualche pagina più pertinente lasciatomi in eredità dal compianto Abate Buonanni tale documento è intitolato per i parroci di Cervinara. Nella Real Camera di Santa Chiara. Era questi, nel regno borbonico, un organo dello Stato con funzioni giurisdizionali e consultive; su tradizioni orali sicure sempre del Bonanni e su accurate ricerche fatte negli ultimi 40 anni dal 1975 al 2015 partendo dal Santuario della Madonna dei Bagni di Scafati da me più volte visitata. Qui sorge una bellissima chiesa a tre navate risalente al 500 e nel fondo del presbiterio c’è una grande tela, raffigurante la Madonna col Bambino, seduta su di un trono di nuvole, in mezzo a due santi, in piedi: Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. A un chilometro circa dietro la chiesa c’è una grande vasca dove da secoli si immergevano i malati della epidermide, qui giunse nel 1773 da Cervinara un tal Francesco D’Agostino segatore membro della corporazione dei Segatori dei Piscimari, malato di pelle, a Scafati per lavoro. Ottenuta la grazia della guarigione, sciolse il voto facendo scolpire con le offerte dei fedeli una bella Madonna col permesso del parroco di San Marciano nel cui territorio si trovava la chiesetta la pose in mezzo a due santi statuette ancora oggi esistenti raffiguranti i Santi Medici fratelli Cosma e Damiano. Poiché a Scafati la festa si celebra ab antiquis il giorno dell’Ascensione, così va bene anche a Cervinara ove fu ricavata una vaschetta in un torrentello che segna il confine tra le due parrocchie di San Marciano e di Sant’Adiutore (…)
Per questo si inventò uno stratagemma onde portare in paese (ove nel frattempo  era stata costruita la nuova via Roma) con l’istituzione di un’asta (nella domenica precedente dell’Ascensione che, fino agli anni ’70 del Novecento, si celebrava il giovedì) per portare la statua della Madonna del Bagno nella Chiesa di Sant’Adiutore, come limiti dell’asta fu preso il confine costituito dal ponticello sul torrente (si noti la furbizia della manovra all’insaputa dei fedeli di San Marciano e sopratutto della curia beneventana messa di fronte al fatto compiuto). Da allora, approfittando della veneranda età del parroco di San Marciano, don Raffaele Cioffi, si cominciò una usanza (non sempre pacificamente…) che perdura tutt’ora (ma i fedeli di oggi non hanno colpa delle manovre degli antenati, di questi conservando però un malcelato fanatismo che confondono con la devozione).
Oggi all’inizio del terzo millennio dell’era cristiana dopo essersi impossessati della Chiesetta della Madonna e di tutto il resto, si sta attuando un subdolo piano per impossessarsi anche delle famiglie attorno alla chiesetta… Questa manovra va denunciata: si sta ripetendo la stessa storia di fine Ottocento.
Ps. Il libercolo (…) tratta di una lite tra il parroco di san Gennaro e gli altri cinque parroci. A pagina 27 il legale difensore dei cinque riporta una Santa visita fatta  dall’Arcivescovo di Benevento, cardinale Orsini nel 1686, il quale stabilisce essere la Chiesetta di San Cosmo e Damiano nelle pertinenze delle parrocchia di San Marciano e non in quella di san Gennaro come l’arciprete “acremente” sosteneva.
La tabella posta sul cancello della Chiesetta è totalmente inventata”.