Cervinara: ” non siamo credibili”, J’accuse del Procuratore Airoma

Redazione
Cervinara: ” non siamo credibili”, J’accuse del Procuratore Airoma
Avellino: sinergia tra l'Asl e Procura della Repubblica per le attività di polizia giudiziaria

Cervinara: ” non siamo credibili”, J’accuse del Procuratore Airoma. “Non siamo credibili “, le parole del capo della procura della Repubblica di Avellino, arrivano chiare, nitide, sembrano quasi una frustata che scuote una sala, in attesa delle conclusioni, per tornare a casa.

L’attacco del procuratore

“ Non vedo giovani questa”, ha detto ancora il Procuratore, eppure questo appuntamento doveva essere dedicato a loro”. L’Unità Pastorale di Cervinara, infatti, ha organizzato un convegno sulle dipendenze.

Dopo i saluti del sindaco, Caterina Lengua, moderati da don Daniele Paradiso, nell’aula della cultura, si sono confrontati padre Vittorio Balzarani, presidente dell’associazione Casa del Sole, la psicoteraupeta, Concetta Gallo, direttore generale dell’Asl Avellino, Mario Ferrante e Domenico Airoma, Procuratore capo di Avellino, mentre le conclusioni sono state affidate al parroco, don Renato Trapani.

Dipendenze da droga, alcool, la ludopatia,ma anche quella per il partner sono state analizzate ed affrontate, partendo dalla parabola del buon Sammaritano che don Daniele ha letto e commentato agli inizi dei lavori.

Tutti i relatori si sono trovati concordi nell’affermare che una diga verso queste derive può arrivare solo da una società che riesce ad accogliere e non a respingere. Un nuovo modo per affrontare il problema, capovolgendo i nostri modi di fare.

Dal dottore Airoma è arrivata la frustata finale, un vero e proprio atto di accusa verso quelle che sono le nostre abitudini rispetto ad un modo di relazionarsi con i giovani.

Non solo, proprio nel giorno del maxi blitz Caudium, Airoma ha ricordato che le organizzazioni criminali proliferano là dove c’è un terreno fertile.

Il cancro da estirpare

“ E’ la quarta volta che vengo a Cervinara ed in Valle Caudina proprio perché sono conscio che questa è una terra difficile con un cancro da estirpare”.  Parole sulle quali bisognerebbe aprire una riflessione, come bisognerebbe capire i motivi per i quali i giovani non partecipano a questo tipo di iniziative.