Cervinara, quando ‘on Ciccio mandò via Lucio Dalla: Tagliati la barba!

Il Caudino
Cervinara, quando ‘on Ciccio mandò via Lucio Dalla: Tagliati la barba!

Il legame di Lucio Dalla con la Valle Caudina è una storia lunga trent’anni: da quando non poté esibirsi a Cervinara a quando fu portato in trionfo a San Martino V.C. nella splendida edizione del ventennale di San Martino Arte, passando per l’esibizione di Montesarchio nel tour con Morandi del 1988.
A Cervinara si racconta che, a metà anni Sessanta del secolo scorso, ‘on Ciccio ‘e on Marsilio, mitico impresario, gli impedì d’esibirsi perché Lucio Dalla s’era presentato con canottiera, rete piuttosto doppia per tenere i capelli già radi, barba incolta e non potè cambiarsi perché non aveva altri vestiti che quelli che indossava.
Al di là dei comici esordi le sue esibizioni sammartinesi, diventate frequenti, erano sempre molto attese e richiamavano i fan da tutta la regione; a San Martino V.C. non mancava mai ‘Itaca’, col suo Ulisse vanesio e turista, e il pubblico non si faceva pregare a cantarne in coro il ritornello.
Lucio Dalla sapeva entusiasmare.
Partecipò nel 1975 alla Terza edizione della rassegna; poi, il 4 agosto 1985, si presentò con bastone e panama bianco a coprire la calvizie, suo antico cruccio, e presentò l’album Bugie. L’8 settembre 1988 il tour Dalla-Morandi fece tappa a Montesarchio: fu un concerto vibrante, d’un paio d’ore, nel quale prima i due artisti presentarono le canzoni dell’album appena uscito; poi, intervallati da ‘Bella più che mai’ degli Stadio, passarono ai vecchi successi cantando ciascuno quelli dell’altro. Il 16 agosto 1989 suonò da solo; poi lanciò Angela Baraldi nel 1990 e Samuele Bersani nel 1992. A Ferragosto del 1991 salì sul palco per una comparsata con De Andrè al concerto di Francesco Baccini. Nel 1986 regalò il bastone sfoggiato l’anno prima a Gloria Raviele, cui dedicò Futura nell’esibizione più nota e celebrata dei suoi concerti: era il 17 agosto e, in una dimensione molto intima, con la sola pianola, Lucio Dalla chiese al pubblico di fargli il coro di una canzone che aveva appena scritto a Sorrento, ispirato dalla storia del grande tenore Enrico Caruso che “non volle rinunciare a cantare davanti a colei che lo guardava commossa, malato di cancro alla gola”. Per Caruso, ‘melodramma in cinque minuti’, fu l’anteprima assoluta a livello mondiale, come ha ricordato Melisanda Massei Autunnali e, più recentemente, il senatore Lauro nel saggio che presenterà venerdì 7 agosto a San Martino V.C.
Il concerto più intenso andò in scena il 21 agosto 1992. Lucio Dalla, amico di Gianni Raviele, era ormai di casa a San Martino, e dichiarò: «Mi piace venire da queste parti … in questi posti così vicini al centro delle cose». Era in scaletta dopo Pino Daniele, che tornava dal vivo dopo i problemi di salute, e Zucchero. Dalla superò se stesso: incominciò con ‘La casa in riva al mare’, proseguì con ‘Quale allegria’ e, con una piccola pianola, ripercorse i tratti salienti della sua lunga carriera, interpretando una decina di pezzi evergreen. Alla fine, il pubblico lo portò in trionfo, decretandogli il successo su tutti i fronti.
Dedicargli una via a San Martino V.C. sarebbe la naturale ricompensa per un artista che, grazie a Gianni Raviele, ha avuto un legame intenso con la nostra Valle.

Massimo Zullo