Cervinara: seicento famiglie sulla soglia della povertà

23 Dicembre 2021

Cervinara: seicento famiglie sulla soglia della povertà

Cervinara: seicento famiglie sulla soglia della povertà. La buona notizia è che i ticket o buoni spesa sono stati consegnati tutti ed in tempo per la spesa natalizia. Lo ha annunciato l’assessore ai servizi sociali del comune di Cervinara, l’avvocato Raffaella Cioffi con un post sul suo profilo.

Corsa contro il tempo

Per lei ed i suoi collaboratori è stata una vera e propria corsa contro il tempo. Dovevano ripartire i 140mila euro, stanziati dal governo per l’emergenza covid per le famiglie indigenti, e hanno cercato di farlo prima del Natale. Oltre alla spesa, con quei ticket si possono pagare anche le utenze domestiche che rappresentano una vera e propria stangata nel mese di dicembre.

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Purtroppo, nello stesso post dell’assessore Cioffi viene fornito un dato che mette i brividi. A Cervinara, paese con poco più di novemila abitanti, ci sono circa seicento famiglie che hanno un reddito minimo, che sono sulla soglia della povertà.

Il numero è enorme. Certo ci potrà essere anche qualche furbetto che non dichiara ciò che guadagna. Ma quante possono essere queste persone? Pochissime. Tantissimi, invece,  quelli che riescono a fare poche giornate di lavoro l’anno e tanti coloro che non  ne fanno nemmeno una.

Naturalmente si tratta di persone che hanno  diritto al reddito di cittadinanza e, al di là delle critiche qualunquiste, meno male che questo strumento esiste. Ma seicento famiglie sulla soglia della povertà sono tantissime, sono dannatamente troppe.

Questo numero dovrebbe far tremare i polsi a chi ci governa, ma dovrebbe indignare e preoccupare tutti. La mancanza di lavoro non è certo un problema solo di Cervinara, ma è una ferita aperta nel centro caudino, rispetto alla quale non ravvisiamo alcuna soluzione.

Senza progetti e senza idee

Non ci sono progetti, azioni, manca anche la speranza. I ticket per la spesa sono arrivati in tempo. Oggi e domani l’amministrazione comunale farà consegnare a Babbo Natale doni per ottocento bimbi. Ma poi cosa succede? Finite lo slancio solidale del Natale questo seicento famiglie resteranno sole, affogate nel silenzio.

Seicento famiglie hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, questa deve essere la priorità della politica di un paese che si vuole considerare civile. Una priorità non rinviabile, se qualcuno al palazzo comunale ha qualche idea, la metta in pratica. Lo faccia subito perché non c’è più tempo.

                                                                                                                                                                                                                                                      Peppino Vaccariello

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