Cervinara: torna il “corvo” e prende di mira l’unità pastorale
Cervinara: torna il “corvo” e prende di mira l’unità pastorale. Nessuno ne sentiva la mancanza. Addirittura sembrava che si andasse verso l’estinzione naturale. Certo, qualcuno aveva tentato di riciclarsi con profili anonimi su facebook. Ma, visto che in alcuni casi è intervenuta la polizia postale, capita la mala parata, avevano deciso di sparire.
Il seme dell’anonimato
Ma i corvi, a Cervinara sono una razza durissima a morire. Il seme dell’anonimato per inveire e scrivere male di chiunque, attecchisce sempre. Precisiamo che Il Caudino non pubblica lettere anonime. Non sprecate il vostro tempo ad inviarcene perché abbiamo i cestini pieni di questa carta straccia.
Il giornale, però, non può non segnalare che i corvi sono tornati e, questa volta, hanno preso di mira il parroco unico don Renato Trapani e l’intero processo in atto di unità pastorale.
La missiva è stata inviata a tutto il clero di Benevento e per conoscenza al Santo Padre, al prefetto per la congregazione della fede e al dicastero del clero.
Come se, queste persone avessero tempo da perdere dietro ad una vile lettera anonima, firmata dai “fedeli devoti di Cervinara”. Ogni volta che ci troviamo di fronte a queste cose, ci chiediamo il perché queste denunce non vengono fatte alla luce del sole? Perché ci si continua a nascondere dietro l’anonimato?
La domanda senza risposta
Una domanda destinata a restare senza risposta. Le lettere anonime servono solo a insozzare la figura che viene presa di mira con ogni sorta di diceria. Si vomita di tutto sul foglio bianco, senza prove e spesso solo per fare del male agli altri.
Oggi tocca ai sacerdoti, ieri ai politici e domani a chi sa chi. Il corvo è sempre pronto ad agire. Nell’ombra cova il suo risentimento ed il suo odio e poi all’improvviso li stende, nero su bianco, su un foglio di carta.