Cervinara: un’asta di bontà per la ” Scafatella “

Redazione
Cervinara: un’asta di bontà per la ” Scafatella “

Cervinara. Ma allora, la statua della Madonna la può portare solo chi ha i soldi?

E’ una domanda più che legittima rispetto alla particolare tradizione, unica nel suo genere,  che si ripeterà domani, domenica 26 maggio, a Cervinara.

Domani iniziano le manifestazioni in onore di Maria Santissima del Bagno, la cosiddetta Scafatella,ossia, piccola Madonna di Scafati, custodita nel santuario dei santi Cosimo e Damiano.  La tradizione prevede che, domattina,tempo permettendo, in caso di pioggia, infatti, tutto è spostato al pomeriggio,  dopo la santa messa, la statua della Madonna venga trasportata, in processione,  dal santuario sino alla chiesa di Sant’Adiutore Vescovo. Proprio all’uscita della statua dal santuario, portata in spalla dai mast’ ‘e festa, inizia un’asta, alla quale partecipano i fedeli che prende il nome di ” ‘E   mmazz  ‘e nanz e ‘e mmazz ‘e rète”. Chi offre di più porterà la statua  in spalla dalla parte davanti, chi offre di meno, invece, da quella di dietro.

Ma, torniamo alla domanda che abbiamo posto all’inizio. Su questo abbiamo chiesto delucidazioni a don Lorenzo Varrecchia, amministratore parrocchiale di Sant’Adiutore Vescovo. Il sacerdote, innanzitutto, ci ha spiegato che l’asta era stata pensata per evitare problemi tra i fedeli di Sant’Adiutore, San Marciano ed anche alcuni di Rotondi. La rivalità nel voler portare in spalla la statua, spesso, si traduceva in vere e proprie risse. Così, fu decisa l’asta che si ripete da almeno 120 anni.

Attenzione, però, ci ha spiegato ancora don Lorenzo, il fatto economico è solo per accompagnare la statua all’uscita dal santuario e poi sono le stesse persone che vincono l’asta a consentire a chiunque lo voglia di potere portarla sulle spalle.

Quest’anno poi, su espressa richiesta di don Lorenzo al comitato festa. è stato deciso di devolvere tutto il ricavato dell’asta di domani in beneficenza, a favore di una Onlus che si occupi di ricerca o di assistere le persone gravate da brutte malattie. E’ una tradizione di amore e di fede che si perpetua.