Cervinara,la novena nell’anima
Cervinara,la novena nell’anima. Cervinara si è svegliata con le note di Tu scendi dalla Stella, Jingle bells ed anche con Il Mallardo. Il gelo che è caduto durante la notte e la malattia pandemica non hanno fermato “ la novena “.
Come vuole la tradizione, quando mancano nove giorni al Natale, la Banda Città di Cervinara dei fratelli Fernando e Carmine Monetti, divisa in più gruppi, gira tutte le frazioni del paese per suonare le melodie del lieto evento.
Le luminarie sono poche, l’atmosfera non è certa allegra, come quella degli altri anni, ma da oggi e sino al giorno della vigilia, da mattina a sera, il centro caudino viene avvolto da questa calda atmosfera. Una vera e propria colonna sonora che contraddistingue le festività natalizie.
Si tratta, più o meno, dello stesso effetto che fa l’arrivo degli zampognari nei centri delle grande città. Certamente, anche la novena quest’anno risentirà delle restrizioni pro covid. I musicanti non saranno accolti nelle case, ma si suona lo stesso. E la musica, mai come in questo caso supera tutte le barriere, anche quelle del virus.
La novena è un buon auspicio, i musicanti devono suonarla davanti al presepe o davanti l’albero e le note devono accompagnare l’attesa della nascita di Gesù. Forse, lo abbiamo dimenticato, ma Natale è proprio la celebrazione della nascita del figlio di Dio.
Proprio gli zampognari e la loro musica ricordano i pastori che, nella notte santa, si recarono a rendere omaggio al Bambinello, intonando dei canti. Un momento di estrema semplicità come dovrebbe essere una festa spirituale.
Cervinara,la novena nell’anima
Quella semplicità che ricorda anche la Novena di Cervinara, musica che sembra arrivare da un’altra epoca. Un’epoca in cui bastava poco per sentirsi in festa. Qualche lira in tasca, qualche petardo e un momento di condivisione collettivo. Natale era questo e poco altro.