CM Taburno, Lombardi: “Rivalutare l’agricoltura part-time e hobbistica”

Redazione
CM Taburno, Lombardi: “Rivalutare l’agricoltura part-time e hobbistica”
CM Taburno, Lombardi: “Rivalutare l’agricoltura part-time e hobbistica”. Anche il Consigliere alla Comunità Montana del Taburno Renato Lombardi ha voluto dare un contributo con qualche proposta per l’avvio della fase due, ormai alle porte, per la ripartenza post emergenza Covid 19.
“La Comunità Montana del Taburno – dichiara Lombardi – è un territorio, ricco di vegetazione spontanea, ed è contraddistinto anche da tre splendide vallate: la Caudina, Telesina e la Vitulanese. Questi caratteri, uniti alle bellezze architettoniche e alle tradizioni di profonda e ricca umanità, hanno consentito alla Comunità Montana del Taburno di vedersi inserita nei Parchi Regionali.
Trattasi, di un contesto territoriale tipico delle zone interne, prettamente montano e protetto, ad alta valenza ambientale per la ricchezza e la peculiarità delle risorse naturali. Come in tutte le zone interne – afferma Lombardi- il settore agricolo ha subìto nel tempo un progressivo ridimensionamento.
In tutte le realtà agricole, le aziende e gli addetti sono sempre di meno e quelle che resistono sono caratterizzate da invecchiamento degli operatori, scarso ricambio generazionale e caduta degli investimenti.  Molte sono le aree in preda all’abbandono che, come noto, genera fenomeni di degrado e l’abbandono dell’agricoltura mette a repentaglio questi territori.
Il territorio della Comunità Montana del Taburno è sorretto da poche aziende strutturate e di adeguate dimensioni. Per lo più le aziende hanno un indirizzo frutticolo, vitivinicolo, olivicolo, orticolo e c’è la presenza di qualche allevamento di bovini, la predominanza di esse è di piccole e piccolissime dimensioni e di montagna ove è più marcato il fenomeno dell’abbandono dell’attività agricola e pastorale.
In pratica – sottolinea – ci troviamo in un contesto del tutto particolare in cui è particolarmente diffusa, in tutte le aree del territorio, una forma di agricoltura che è quella cosiddetta “part-time e/o hobbistica”.
Queste piccole aziende guidate per la maggior parte da piccoli agricoltori oppure da figli di agricoltori del passato che pur di non vedere le aziende di famiglia abbandonate le continuano, come seconda attività, a portare avanti difronte all’inarrestabile fenomeno dell’abbandono.
Quindi queste seconde attività sono da auspicarsi per i vantaggi che esse apportano all’economia familiare e alla qualità del territorio nel suo insieme in quanto, sono poi le implicazioni che l’agricoltura “part-time e/o hobbistica” ha con l’ambiente, sia in termini di presidio che di salvaguardia delle risorse naturali.
C’è da evidenziare, con preoccupazione assoluta, – ecco l’allarme di Lombardi – l’avvicinarsi dei primi raccolti come quello delle ciliegie, pesche, etc, che vedendo i mercati ancora chiusi, rischiano, almeno nelle piccole aziende e nelle aziende come sopra detto di non vedere praticamente raccolti i frutti per mancanza di manodopera, di compratori in campo.
Si comprende facilmente, dunque, come, sia forte la preoccupazione di tanti, che, pur non svolgendo l’attività di imprenditore agricolo o di agricoltore a tempo pieno, denotano un amore ed un attaccamento forte ai propri orti o ai propri piccoli campi i quali, proprio in questo periodo, necessitano di essere puliti e messi in coltura.
Come consigliere della Comunità Montana del Taburno, – si avvia a concludere Renato Lombardi – intendo farmi portavoce di questo diffuso sentimento e di questa obiettiva esigenza che si manifesta sull’intero territorio.