Come sarà la maturità quest’anno: potrebbe tornare la tesina

Redazione
Come sarà la maturità quest’anno: potrebbe tornare la tesina
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Come sarà la maturità quest’anno: potrebbe tornare la tesina. Il nuovo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha detto che, entro questa settimana, prenderà una decisione in merito alla maturità.

Su che forma dovrebbe avere quest’anno vista la chiusura delle scuole a causa dell’emergenza coronavirus. Il neo ministro potrebbe decidere di proseguire sulla linea di Lucia Azzolina, quindi evitando gli scritti.

Al posto di queste prove, il neo ministro appena approdato a Viale Trastevere, potrebbe decidere di reintrodurre la tesina multidisciplinare, che potrebbe anche aiutare gli studenti nel prepararsi al maxi orale.

Per il momento dovrebbero comunque rimanere sia le prove Invalsi che lo sbarramento degli scrutini per accedere all’esame finale. Da quest’anno, inoltre, dovrebbe essere reintrodotta la possibilità di bocciatura.

Invariata la composizione della commissione

Mentre resterebbe invariata la composizione della commissione d’esame. Presidente esterno e membri interni. Queste per ora le indicazioni che sono trapelate, ma bisognerà aspettare il fine settimana per avere delle certezze in merito a come sarà effettivamente la maturità.

“Al nuovo Ministro ho chiesto di continuare a lavorare per la scuola in presenza: oggi le scuole in Italia sono aperte, al contrario della maggior parte dei Paesi europei. Ho anche ricordato il lavoro sugli Esami di Stato.

Con una proposta già ben definita e che ha visto la luce dall’ascolto di docenti, studenti e famiglie”, ha scritto l’ex ministro Lucia Azzolina dopo il passaggio di consegne al Ministero dell’Istruzione.

“Riporteremo gli studenti in classe. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery Fund.

Gli investimenti, parlo da economista, sono importanti. Più importante è rimettere la scuola al centro dello sviluppo italiano”, ha aggiunto il neo ministro in un’intervista a Repubblica qualche giorno fa.

Per poi concludere sottolineando come sia necessario un intervento diverso a seconda delle diverse sofferenze del territorio; con particolare attenzione al Sud e alle fasce che più hanno sofferto la didattica a distanza.